Versalis, di nuovo fiamme dall'impianto. L'ira del sindaco: «Vogliamo sapere cosa succede»

Versalis, di nuovo fiamme dall'impianto. L'ira del sindaco: «Vogliamo sapere cosa succede»
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Venerdì 5 Giugno 2020, 09:26 - Ultimo aggiornamento: 12:40
Ad appena tre giorni dalla revoca dell'ordinanza con la quale il sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi aveva fermato il cracking Versalis, la torcia dello stabilimento petrolchimico torna ad accendersi e sfiaccolare. Un fenomeno che, come sempre, genera preoccupazione tra i cittadini di Brindisi. E, visto il clima di questi giorni, anche polemiche. Il fronte ambientalista, infatti, è tornato a difendere l'ordinanza emanata, e poi revocata, dal sindaco il 20 maggio scorso a seguito di decine e decine di segnalazioni di aria irrespirabile. Un fenomeno che proprio Rossi, inizialmente sulla base di contatti informali con i tecnici Arpa e poi del rapporto preliminare della stessa Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente che aveva rilevato picchi anomali di benzene e toluene, aveva associato proprio a Versalis, il cui impianto in quei giorni era in fase di manutenzione.

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Non sono passati neanche tre giorni dalla revoca dell'ordinanza che la torcia dello stabilimento è tornata a sfiaccolare. Ma non, ha voluto chiarire l'azienda, per colpa di Versalis. Si è verificato - ha spiegato la società - un blocco delle linee di produzione polietilene dello stabilimento di Brindisi a causa di un disservizio elettrico esterno, non dipendente da Versalis e che ha interessato anche altri impianti del petrolchimico. A seguito del blocco si è attivato il sistema di torcia con un transitorio breve finalizzato a consentire la messa in sicurezza dell'impianto. Versalis ha tempestivamente informato gli enti come previsto dal vigente Protocollo e sono in corso le verifiche da parte del distributore di energia al fine di consentire il riavviamento degli impianti.

Il sindaco Rossi, tuttavia, è tornato a sottolineare la necessità di una rete di monitoraggio della qualità dell'aria all'interno ed all'esterno del petrolchimici, di investimenti sugli impianti e di cominciare a ragionare sulla riconversione verso la chimica verde.
«Tornano a riaccendersi - ha detto - le torce all'interno del petrolchimico e siamo tutti preoccupati. Oggi ho chiamato nuovamente Arpa ed ho chiesto un intervento all'interno dello stabilimento per sapere cosa succede». Esattamente quello che il primo cittadino aveva fatto lo scorso 20 maggio dopo le tante segnalazioni da parte dei brindisini.

«Mi riferiscono - ha confermato - che c'è alle 9.41 un blocco determinato da un guasto alla cabina elettrica di Enipower, la centrale turbogas, che ha acceso una prima torcia interna. E poi ha bloccato ovviamente l'impianto di polietilene, quello di Versalis, con conseguente accensione della torcia 101, quella che normalmente ci allarma di più».
Proprio alla luce di questa nuova accensione, Rossi rivendica la correttezza dei procedimenti che nelle scorse settimane avevano fermato l'impianto di cracking. «Cosa significa tutto ciò? Significa, evidentemente, che quelle ordinanze - sostiene il sindaco - avevano un loro senso. E il senso è quello, a questo punto, di dare forza al tavolo dell'8». Tra qualche giorno, infatti, si terrà la prima riunione del tavolo tecnico del quale si è discusso durante il vertice con Versalis, presidenza della Regione Puglia, Task force regionale per l'occupazione, Comune e Confindustria e che dovrà essere convocato proprio dalla Regione.

«Il mio appello - ha sottolineato Rossi rivolgendosi agli interessati - è che tutti si assumano la loro responsabilità: le aziende del petrolchimico, Confindstria, sindacati, società civile. Tutti devono remare nella direzione di una riconversione dell'impianto che altrimenti diventa insostenibile per la salute dei cittadini. Occorrono investimenti in tecnologie, in monitoraggio ambientale, occorre porre al centro dell'attenzione la salute dei cittadini».
Per il sindaco, infine, «è veramente incredibile che a due giorni dalla rimozione dell'ordinanza ci sia un nuovo blocco, un nuovo guasto. Se c'è - ha concluso - un guasto vuol dire che ci sono investimenti necessari per impedire che tutto ciò accada. E poi, ripeto, il tema ineludibile della riconversione verso la chimica verde di questo impianto. Questi sono i temi che cominceremo già l'8 ad affrontare».
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