In questi giorni di festa a tenere banco non sono le nenie e le luminarie natalizie lungo l’anello cittadino ma la polemica sui gazebo scoppiata all’improvviso, a ciel sereno e che tiene in ansia, i diretti interessati, l’amministrazione comunale per le pieghe che il fenomeno potrebbe prendere o non prendere. In alcuni casi siamo di fronte a vere chiusure che fanno volume, in altri casi dinanzi a dei semplici gazebo in tela o in canne anche se su supporto fisso. Il reato in questione è quello di abusivismo a tutti gli effetti e che comporterebbe l’abbattimento dei manufatti realizzati.
L’indagine è ancora agli inizi e i controlli da parte degli agenti della Polizia Locale continuano nel più assoluto riserbo.
Il centro storico di Cisternino, “Uno dei Borghi più belli d’Italia”, esempio di architettura spontanea riconosciuta e tutelata è oggetto, nel suo complesso, di un vincolo paesaggistico per cui gli interventi sugli immobili in esso ubicati dovrebbero o dovranno essere preceduti, oltre che dal titolo abitativo edilizio, anche dall’ autorizzazione paesaggistica. Un dilemma tecnico-giuridico di vincoli paesaggistico e vincoli storico-artistico che si rincorrono a vicenda in un tourbillon di opinioni, prese di posizioni e voci di popolo in continuo dibattito . Stando così le cose gli abitanti del centro storico non potrebbero nemmeno conficcare un chiodo nel muro. Per assurdo ,persino quei bellissimi pergolati di una volta che affondano le radici nella nuda terra per poi elevarsi in altezza a ricordo di quando nell’antico nucleo abitativo c’era ancora la vigna , ebbene anche questi tipi di gazebo naturali
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