Undici anni sotto sequestro, poi la svolta: sono in vendita le ville di Acque Chiare

Undici anni sotto sequestro, poi la svolta: sono in vendita le ville di Acque Chiare
di Roberta GRASSI
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Giovedì 9 Luglio 2020, 10:32 - Ultimo aggiornamento: 11:03
Le villette del villaggio Acque Chiare, pur nell'incertezza sulla destinazione d'uso, tornano ad avere un mercato. Iniziano infatti a fioccare gli annunci per la vendita, su internet, pubblicati da privati o dalle agenzie immobiliari. Vi sono anche richieste per l'acquisto che al momento restano in bilico: alcuni post risalgono allo scorso gennaio, ma ancora non si ha notizia di alcun rogito. I dubbi restano, insomma, anche dopo la sentenza definitiva della Corte di Cassazione, e riguardano principalmente la natura degli immobili che sono rimasti sotto sequestro per undici anni, la cui confisca è stata rimossa dalla Suprema corte perché fabbricati comprati da terze persone in buona fede.

Protagonista indiscusso dell'intera vicenda, ora, non potrà che essere il Comune di Brindisi. Per diverse ragioni. Perché sarà l'ente municipale, probabilmente con il piano urbanistico generale, a dover fornire chiarimenti sulle caratteristiche dell'area che, secondo quanto emerso dal processo, era inizialmente turistico-alberghiera ed era stata trasformata in modo non regolare in abitativa.

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E poi perché ci sono le due aree, quella destinata a parcheggi e la spiaggia, che al momento sono state acquisite al patrimonio del Comune, per via dell'interpretazione della sentenza compiuta dall'autorità giudiziaria secondo cui quelle zone sono oggi confiscate in via definitiva.
La questione, anche sul piano giudiziario, non è ancora del tutto definita. Sarà molto probabilmente il giudice dell'esecuzione a darme una lettura più precisa, per lo meno in riferimento a quanto è riportato nell'ultimo provvedimento, datato luglio 2019 (le motivazioni sono state depositate di recente).
La procura di Brindisi, insieme alla procura generale presso la Corte d'Appello di Lecce sta valutando di tornare a chiedere la confisca di albergo e villone, cedute a terzi con preliminare di vendita ma non con rogito. Mentre la Acque Chiare srl, società dichiarata fallita dal Tribunale di Brindisi, ma ancora in attesa dell'esito del reclamo (nel frattempo le è stato annullato un debito da più di 3 milioni di euro), rivuole parcheggi e spiaggia. Convinta che la confisca già eseguita nei giorni scorsi, in questo caso, sia illegittima.
Il Comune ha già fatto sapere di voler impiegare le aree parcheggio. Non si sa bene quale sia il futuro delle strutture che prima circondavano la spiaggia e cosa si dovrà fare dell'hotel e delle case più lussuose per le quali c'erano stati solo preliminari di vendita attualmente non conclusi.

Quello che emerge ora è che alcuni fra i 170 proprietari delle villette dissequestrate intendono alienarle, anche solo per lasciarsi alle spalle una lunga e tribolata storia che per tutti, specie per chi ha continuato per due lustri a pagare i mutui, è stata parecchio dolorosa.

Altri hanno preferito affittare, forse anche per recuperare le spese di manutenzione sostenute negli anni che sono trascorsi. Di fatto si tratta dell'unico insediamento abitativo di pregio, stando anche alle quotazioni, sulla litoranea per Apani. Si attende tuttavia una presa di posizione, come si diceva, sul nodo della destinazione d'uso, proprio per poter perfezionare gli iter di compravendita in modo da non incorrere in ulteriori problemi.
Nel frattempo le foto delle villette sono già sul web. Inquadrano ogni dettaglio e vi è riportato, in calce, anche il prezzo stimato. Proposte, a quanto si apprende, ne sono state avanzate. Alcuni notai si sono dichiarati disponibili a stipulare, altri invece preferiscono aspettare che il piano urbanistico generale sgombri il campo da qualsiasi dubbio interpretativo e, di conseguenza, da ogni ulteriore rischio.
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