Bianche o beige? No, grazie. Nella comune delle galline l'uovo è multicolor: «Il segreto è la felicità»

Bianche o beige? No, grazie. Nella comune delle galline l'uovo è multicolor: «Il segreto è la felicità»
di Mariateresa LANZILLOTTI
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Venerdì 21 Febbraio 2020, 19:22 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 08:50

È nata a Ceglie Messapica la prima “casa delle galline felici”. Agronomo lui, veterinaria lei, la coppia ha popolato il proprio giardino di 10 razze diverse di galline che vivono libere e producono uova variopinte. «Viviamo in simbiosi con loro, si possono produrre uova in modo sostenibile» raccontano. Sono Angelo Giordano e Isabella Ciracì, marito e moglie. Da anni lui rintraccia semi antichi dalla straordinaria biodiversità, e produce ortaggi e legumi in modo naturale, lei salva gli animali. 
 

 

Da qualche tempo a questa parte, l’agronomo si è lanciato a capofitto in un nuovo progetto, il sogno della sua Isa. I due hanno rintracciato galline e galli di 10 razze diverse e dedicato loro un vasto spazio all’interno della loro azienda agricola. «L’industria ha determinato che vengano allevate solo due razze di galline, la Livornese e la Isa Brown – racconta Isa -, ciò per avere un’omologazione di prodotto. Noi volevamo fare altro, alla richiesta di uova che è stata avanzata ad Angelo da un’azienda con la quale collabora, abbiamo deciso di rispondere in modo sostenibile sia dal punto di vista ambientale, sia da quello etico».

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Il tarlo della coppia è quello di segnare la strada affinché chi gli sta attorno assuma uno stile di vita che rispetti tanto la Terra, quanto gli uomini e gli animali.  «Abbiamo deciso di impegnarci anche su questo fronte, tenendoci ben lontani dal concetto di allevamento e sposando l’idea di una casa felice per le galline – raccontano Isa ed Angelo -, Il mercato delle uova è folle, gli animali vengono costretti a vivere in uno spazio che non va oltre quello di un foglio A4, vengono ingrassati con mangimi che spingono la produzione di uova e costretti alla luce artificiale fino a 16 ore al giorno per ingannare il loro ciclo di vita naturale e farli produrre, i pulcini maschi vengono triturati e dati in pasto agli altri animali».

Gli esemplari della coppia, ormai 50 tra femmine e maschi, scorrazzano tutto il giorno in un grande giardino e rientrano nelle loro casette con trespoli, a sera. Vengono nutriti con cibi naturali che integrano gli insetti che si procacciano da soli. Sono liberi di comportarsi da animali, volano. Quindi, non subendo stress, non si ammalano e non assumono farmaci. Accudiscono i loro pulcini. Fanno coppia, così come fanno gli altri animali. «Le nostre galline sono libere di essere galline, non sono macchine che producono uova – spiegano Isa ed Angelo -, negli allevamenti, costretti all’immobilità, perdono del tutto la loro natura, persino l’istinto alla cova. I nostri accudiscono i loro piccoli come farebbe un cane. Nell’industria viene loro tagliato il becco, perché a causa dello stress si feriscono a vicenda. I nostri animali, invece, sono felici e vivono in comunità. Noi non uccidiamo i pulcini maschi e le galline arrivate ad appena 2 anni di vita, come fanno negli allevamenti, qui da noi, moriranno di vecchiaia». E il risultato di tanto impegno sono uova di diversi colori, la pigmentazione infatti dipende dalla razza dei produttori, uova grandi e che non contengono tracce di farmaci.

«Le nostre galline producono meno uova di quelle sfruttate negli allevamenti – dicono Isa e Angelo -, a fronte delle 300 annue, loro ne producono 100, Ciò perché le galline producono uova solo nel ‘periodo positivo’, quello della luce, da fine gennaio ad ottobre. A differenza di quelle usate nelle industrie, tenute sotto le lampade per produrre, loro seguono la natura e le uova sono grandi e sane». Verrebbe da chiedersi se tale comportamento oltreché ecosostenibile ed etico sia anche economicamente vantaggioso.

«Sì – spiegano Isa ed Angelo -, perché non abbiamo consumi energetici, non spendiamo in farmaci, non sprechiamo risorse alimentari.
Guadagniamo di più di un qualsiasi ovicoltore di piccola scala e lo facciamo senza uccidere e maltrattare. Non solo, abbiamo molta più richiesta di quella che riusciamo a soddisfare». La famiglia delle galline felici continua a crescere e, ora, l’idea della coppia è quella di esportare il modello di ovicoltura etica ideato. 

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