Con ben 11 metri di circonferenza è stato censito ad Erchie il più grosso esemplare di CARRUBO trovato sino ad ora in Puglia. Il censimento degli Alberi Monumentali della Puglia è stato affidato dalla Regione Puglia ad Ofride ex Spin Off dell'Università del Salento, che in questi giorni sta procedendo alle misurazioni e rilevamento degli alberi più antichi e monumentali e più grandi.
I numeri
La pianta è policormica, cioè si suddivide alla base in più tronchi secondari e la somma dei singoli tronchi, secondo la tecnica di rilevamento, l’esemplare è di circa 11 m di circonferenza a 1,30 metri dal suolo, mentre la chioma ha un diametro di 18 metri.
Il grosso Carrubo è stato rinvenuto nelle campagne di Erchie il 6 settembre 2022 da un gruppo di lavoro costituito dai botanici Piero Medagli, Alessio Turco, Fabio Ippolito e Francesco Minonne. L'esemplare censito è secolare ma, per gli studiosi, l'età non è esattamente determinabile.
L'esperto
«Il responsabile finale del censimento è la Regione che dovrà dichiararli monumentali. Attraverso un vincolo, non si potranno tagliare e potare in maniera indiscriminata. Questi esemplari – spiega Piero Medagli docente di botanica sistemica all’Università del Salento - ci auguriamo che potranno essere elementi di qualificazione del paesaggio, sono alberi sino ad ora sfuggiti alla conoscenza e spesso possono essere eliminati e scomparire per sempre. Lo scopo del censimento è renderli visibili, dichiarati, riconosciuti dai proprietari e dai comuni. Rappresentano la memoria storica del paesaggio, ed i residui di un tempo che fu, quando c’erano altri tipi di vegetazioni e di paesaggi e ci dicono com’era il nostro passato, ma ci danno delle indicazioni che nel futuro dobbiamo recuperare. Per un paesaggio florido bello e non un paesaggio piatto come quello che stiamo creando noi. Oggi per il dopo Xylella si tende a ripiantare giovani carrubi per la produzione, dai semi, di farine per l'industria dolciaria. La Puglia è una delle venti regioni che sta censendo, i dati confluiranno in un database nazionale. Ci auguriamo – conclude Medagli - che possano essere tutelati e conosciuti, che si possa creare un interesse maggiore e che si comprenda che questi alberi vecchi non sono legname da abbattere, ma sono alberi vivi e vitali e da questi può ripartire la costruzione del paesaggio e riqualificazione futura. Il carrubo è attualmente un tipo di coltura relitta poiché, un tempo, veniva utilizzato per l‘alimentazione animale e umana, il sapore del frutto assomiglia al cioccolato. Il cambio della società e delle abitudini alimentari ed il conseguente scarso utilizzo attuale ha fatto regredire la coltivazione e determinato l'abbattimento o la morte naturale della maggior parte dei vecchi esemplari».
Il nome scientifico del Carrubo è Ceratonia siliqua è sempreverde, con tronco tozzo. Irregolare e fogliame denso, con corteccia rossiccia e fessurata. Il carrubo è originario dell' Asia minore e si diffuse in coltivazione nelle aree costiere del Mediterraneo. Il legno duro e compatto si utilizzava per la fabbricazione di attrezzi agricoli e di artigianato.