Due proiettili nel garage: atto intimidatorio al consigliere provinciale

Due proiettili nel garage: atto intimidatorio al consigliere provinciale
di Tranquillino CAVALLO
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Lunedì 10 Luglio 2017, 11:57 - Ultimo aggiornamento: 11 Luglio, 12:01
FRANCAVILLA - Di notte, come i ladri, hanno prima forzato l’apertura del cancello, quindi individuato l’auto e poi, prima di fuggire, lasciato il plico contenente l’intimidazione in bella mostra, perché fosse visto subito dal destinatario. Sconosciuto il mittente, ma non solo. Impossibile, per ora, collegare con esattezza l’episodio ad uno specifico campo e settore. Impossibile, pure, postulare il movente, oppure, ancor meno, l’identità dell’autore. Quel che resta è l’atto intimidatorio, certo e chiaro, recapitato tramite busta anonima e “a domicilio” all’imprenditore Giuseppe Cavallo, capogruppo di Area Popolare nel consiglio Comunale di Francavilla Fontana ed esponente alfaniano nell’assise Provinciale. La busta, di colore arancione, era piegata in due e sistemata, ad incastro, nello sportello chiuso della sua auto, parcheggiata nel box del garage sotterraneo della sua abitazione in via San Francesco d’Assisi. All’interno, appunto, l’inquietante contenuto. Ovvero, le due cartucce per fucile calibro 12 a palla unica, di colore bianco e recente produzione, ma anche il foglio bianco formato A4 e, quindi, il messaggio minaccioso, scritto a penna e in stampatello maiuscolo, rivolto a Cavallo ma, in termini più generici, anche alla sua famiglia. Quando ieri mattina l’imprenditore ha notato il plico, ha subito allertato i carabinieri della locale compagnia al comando del capitano Nicola Maggio, ora a caccia degli autori del gesto e, anche, del contesto.
Importante, in questo senso, la ricostruzione di quanto accaduto. Cavallo, domenica sera, è tornato a casa intorno a mezzanotte. Come sempre, ha parcheggiato la sua tuo, un Suv Mercedes di colore grigio, nel box posto nel garage sotterraneo di via San Francesco. Quindi, è tornato a casa per svegliarsi di buon ora. Sveglia intorno alle 5,30, per il mattiniero imprenditore, ma anche uomo delle istituzioni. In agenda, un salto nella sua azienda, Cavallo è amministratore unico di Fer.Metal.Sud nella zona industriale, e poi la corsa a Brindisi per l’importante consiglio Provinciale convocato sempre per ieri mattina. Qualcosa, però, ha modificato i piani già programmati. Cavallo è uscito da casa intorno alle 6.45, raggiungendo il box auto per trovare, appunto, il misterioso plico. Stupito, lo ha preso in mano per rendersi subito conto che, all’interno, c’era qualcosa di particolare. Non lo ha aperto, ma, coscienziosamente, ha subito contattato il centralino della caserma dei carabinieri del quartiere Peschiera.
I militari, guidati dallo stesso Maggio, sono subito arrivati in via San Francesco e, con discrezione, raccolta la prima ricostruzione fornita dallo stesso imprenditore, hanno avviato le indagini all’interno del box. I militari della scientifica hanno accuratamente aperto la busta, svelandone l’inquietante contenuto. Le cartucce, calibro 12 a palla unica, sarebbero di fattura recente. Munizionamento moderno, probabilmente acquistato da poco, prive di segni particolari, graffi o ammaccature. Il foglio bianco, in formato classico A4, era piegato in due. All’interno, il messaggio intimidatorio, con la minaccia rivolta a Cavallo e ai suoi cari. Non si esclude alcuna pista, né alcun collegamento. Dalla politica, dove Cavallo è stato recentemente protagonista per via della crisi a Castello Imperiali, alla sua attività imprenditoriale.
Improbabile, però, possa trattarsi di un semplice scherzo, di una bravata. Chi ha recapitato il plico, si è anche preoccupato di forzare lo sportellino dei comandi del cancello elettrico del garage per guadagnare l’accesso. Un altro reato, di certo non il più grave, da aggiungere alla lista. Da par suo, Cavallo non commenta. «Inutile spendere parole – ha detto l’imprenditore – saranno gli investigatori prima e la giustizia dopo a fare il loro lavoro». Il primo, analizzare il plico e il suo contenuto a caccia di eventuali tracce lasciate dal misterioso postino. E poi, l’analisi delle immagini registrate dalle videocamere di sorveglianza della zona, che potrebbero aver immortalato l’impresa.
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