Impianti chiusi? Umido e indifferenziato insieme per aggirare l'ordinanza di stop

Impianti chiusi? Umido e indifferenziato insieme per aggirare l'ordinanza di stop
di Danilo SANTORO
3 Minuti di Lettura
Domenica 14 Luglio 2019, 14:30
Emergenza rifiuti in provincia di Brindisi: la frazione organica ora potrebbe essere conferita in discarica come, e associata, all'indifferenziato. È questa una delle soluzioni di possibile attuazione per superare il divieto ad utilizzare l'impianto di Cavallino, gestito dalla società Ambiente e Sviluppo per la frazione dell'umido. Il sindaco del comune salentino, Bruno Ciccarese, ha infatti disposto un'ordinanza che preclude l'accesso ai camion contenenti questo particolare rifiuto.

I disagi maggiori si stanno verificando nei comuni di Ostuni, Carovigno, San Vito dei Normanni e Mesagne che, come da disposizioni degli organi regionali del settore, avrebbero dovuto trasferire l'organico nell'impianto leccese. Ora, dopo i camion respinti, le multe ed i sequestri dei mezzi, è attesa a stretto giro una successiva ordinanza, questa volta dei sindaci dei quattro comuni della provincia di Brindisi, per far sì che la raccolta ed il conferimento dell'umido possa essere associato a quello dell'indifferenziato. Ipotesi in via di valutazione da parte delle amministrazioni comunali interessate al problema, e che intanto devono verificare la possibilità di effettuare modifiche al normale calendario della raccolta.

Sarebbe stata la stessa Ager (l'agenzia della Regione Puglia per il servizio di gestione dei rifiuti) a dare questa indicazione ai comuni, in una lettera inviata nei giorni scorsi, in attesa di risolvere il problema della mancanza di impianti. Una querelle che va avanti da settimane, con i comuni di Cavallino e Poggiardo, e che sta procurando enormi disagi nella quotidianità del lavoro da parte delle aziende incaricate della raccolta differenziata nei centri della provincia di Brindisi. Non si escludono anche interventi della magistratura, e probabili ricorsi al Tar, soprattutto in merito all'ordinanza del sindaco di Cavallino, anche stante la presunta disponibilità della proprietà dell'impianto a poter accogliere l'organico.
Ma ora la raccolta differenziata rischia di subire forti regressioni, in termini di percentuali, se in questa fase emergenziale non ci sarà più la separazione dell'organico dal secco residuo: tutto diventerà indifferenziato. E ciò, oltre a produrre una diminuzione della percentuale di rifiuti che si riescono a differenziare, avrà come probabili conseguenze l'aumento dei costi, che potrebbe riversarsi sui cittadini, attraverso la Tari.

Ed è questo il pericolo che le amministrazioni comunali brindisine vogliono scongiurare. «Questa emergenza va gestita meglio da parte dell'Ager. Tutti i comuni stanno incontrando grosse difficoltà. Ed alle porte i possibili aumenti della Tari. La Regione - spiega il sindaco di Ostuni Guglielmo Cavallo - si è impegnata a contribuire in parte ad ammortizzare questo aumento, nell'assemblea dell'Anci. Vogliamo rassicurazioni e garanzie che questo impegno sia confermato. Non possono essere i cittadini a pagare gli errori di altri».
Sulla propria pagina istituzione, invece, il sindaco di San Vito dei Normanni ha già annunciato misure d'emergenza per superare i disagi, ed in particolare il mancato conferimento dell'organico a Cavallino. «Per arginare la grave problematica - spiega Domenico Conte - si sospende eccezionalmente, e fino a nuove disposizioni, la raccolta differenziata del rifiuto organico (prevista per i giorni di lunedì, giovedì e sabato) e si istituiscono, due turni di raccolta di rifiuto indifferenziato, il martedì e il sabato, per il centro abitato. Il martedì resta il giorno di raccolta dell'indifferenziato per le contrade e le case sparse. Le raccolte differenziate di plastica e metallo (mercoledì), carta e vetro (venerdì alternati) restano invariate. Ci auguriamo conclude - che presto possa essere ripreso il normale ciclo di raccolta e che la Regione risolva questi inconvenienti per i cittadini, particolarmente gravosi nel periodo estivo». A monitorare la grave emergenza anche le amministrazioni di Mesagne e Carovigno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA