«Truffa del gasolio agricolo», processo per 29 imputati/I nomi

«Truffa del gasolio agricolo», processo per 29 imputati/I nomi
di Erasmo MARINAZZO
4 Minuti di Lettura
Lunedì 3 Ottobre 2022, 21:51 - Ultimo aggiornamento: 21:52

Sarà un processo a stabilire se è vero che attorno alla Energy Petroli di Giancarlo Pennetta fu creata un’associazione a delinquere per sottrarre migliaia di litri di gasolio al pagamento delle accise, le imposte che oggi superano il 43 per cento. Contestata anche la frode in forniture pubbliche per la consegna del 7 marzo del 2017 alla scuola sottufficiali della Marina Militare di Taranto di 17.552 litri di gasolio per riscaldamento invece dei 33.442 litri concordati. Se siano fondate queste ed altre circostanze contestate nei 30 capi di imputazione dell’inchiesta condotta dal pubblico ministero di Brindisi, Francesco Carluccio, con la Guardia di finanza, lo dirà il dibattimento in aula al via il 22 marzo dell’anno prossimo davanti alla giudice della sezione penale unica, Anna Guidone.
Tanto ha stabilito la giudice per l’udienza preliminare Vilma Gilli, respingendo le richieste di non luogo a procedere presentato dalle difese dei 29 imputati.

Fra questi anche il noto imprenditore Oronzo Pennetta, ex delegato provinciale del Coni e presidente delle squadre di pallacanestro e calcio di Brindisi negli anni 90.

Un solo imputato ha patteggiato la pena, si tratta di Donato Fusco, 67 anni, di Brindisi (difeso dall’avvocato Massimo Manfreda), tutti gli altri hanno scelto di difendersi con il processo in aula. Fra gli imputati non compare Giancarlo Pennetta poiché ha già patteggiato la pena (avvocato Albino Quarta).

Il dibattimento


Ciò che dovrà chiarire il processo è se fu costituita un’associazione a delinquere fra Angelo Negro, Francesco Gargiulo e Giancarlo Pennetta per omettere il pagamento delle accise vendendo alla pompa per autoveicoli il gasolio verde destinato all’agricoltura e quello rosso per il riscaldamento: «Potendo usufruire del prezzo ad essi praticato da Pennetta, decisamente inferiore rispetto al prezzo del gasolio per autotrazione gravato da maggiori accise ed Iva. E pari al prezzo del gasolio verde e rosso maggiorato di una percentuale di guadagno per Pennetta», sostiene il capo di imputazione prossimamente al vaglio del processo. Angelo Negro risponde come acquirente e rivenditore di gasolio nelle vesti di titolare della Salento Petroli: «Si rendeva disponibile a compiere plurime cessioni di forniture di tale prodotto in modo “clandestino” e senza documentare in nessun modo né la cessione, né il trasporto», la ricostruzione dell’inchiesta. 


La parte del processo riguardante la contestazione di frode nelle forniture pubbliche vede imputati Oronzo Pennetta nelle vesti di amministratore di fatto della Adriatica Petroli; il maresciallo capo di prima classe della Marina, Pietro Ruggiero; e l’autista Massimiliano Aggiano. Il confronto fra accusa e difesa verterà sulla fornitura di gasolio per riscaldamento alla scuola sottufficiali della Marina Militare di Taranto per stabilire se è vero che l’autocisterna guidata da Aggiano carico 33.442 litri di prodotto dalla raffineria Eni di Taranto per scaricarne subito dopo 17.552 litri alla scuola sottufficiali. Con la certificazione dell’avvenuta consegna dell’intera fornitura - questa l’accusa - a firma del maresciallo Ruggiero. Tuttavia il controllo effettuato dalla Guardia di finanza all’uscita dalla sede della Marina constatò che all’interno della cisterna ci fossero 15.890 litri di gasolio: «Non consegnando quel gasolio da riscaldamento alla Marina militare», siamo ancora sul fronte dell’accusa, «imprimevano una destinazione diversa. Costituendo una provvista di prodotto che senza alcuna tracciabilità sarebbe stato destinato ad altri impieghi illeciti».
Ed ancora, il processo si occuperà anche di una cessione di 70mila litri di gasolio alle società di Angelo Negro, di libretti Uma (Utenti motori agricoli) messi a disposizione da imprenditori agricoli per fare ottenere forniture a conoscenti (imputato Giovanni Colucci), di false o mancate annotazioni sullo stesso libretto (per gran parte degli imputati.
Tutte accuse che attendo il riscontro dell’iter processuale, fino all’ultimo grado di giudizio, dunque, vale la presunzione di innocenza per tutti gli imputati. A difenderli gli avvocati Vincenzo Lanzillotti, Paola Giurgola, Carlo Petrone, Francesco Stella, Cinzia Cavallo, Gianvito Lillo, Antonio Almiento, Francesco Carone, Vittoriano Bruno, Simona De Rocco, Erika Camarda, Giovanni Zaccaria, Alberto Magli, Mario Coppola, Livio Di Noi, Marco Elia, Luigi Danucci, Pasquale Annicchiarico, Francesco Sabatelli, Gianfrancesco Castrignanò e Francesco Sozzi.
 

I nomi

Di seguito gli imputati rinviati a giudizio: Massimiliano Aggiano, 50 anni, di Brindisi; Donato Argentieri, 55, Latiano; Pietro Argentieri, 53, Latiano; Luciano Argento, 55, Brindisi; Donato Basile, 54, Brindisi; Roberto Basile, 57, Brindisi; Cosimo Bolognese, 78, Brindisi; Mario Carlucci, 53, Brindisi; Cosimo Caroli, 76, Brindisi; Giovanni Colucci, 60, Brindisi; Francesco De Rinaldis Saponaro, 43, Brindisi; Cosimo De Vitis, 61, Brindisi; Francesco Gargiulo, 35, Brindisi; Giovanni Grandioso, 51, Copertino; Cosimo Iaia, 52, Brindisi; Luigi Montinaro, 53, Brindisi; Angelo Negro, 49, Poggiardo; Oronzo Pennetta, 78 anni, di Brindisi; Eupremio Pugliese, 52 anni, Brindisi; Vincenzo Pugliese, 54, Brindisi; Pietro Ruggiero, 48, San Giorgio Jonico; Domenico Sagace, 71, Oria; Giovanni Semeraro, 60, Ceglie; Vincenzo Todisco, 58, Mesagne; Giovanna Trisciuzzi, 52, Fasano; Antonio Cesaria, 73, di carovigno; Roberto Lillo, 55, San Pietro Vernotico; Cosimo Roma, 44, Brindisi; e Salvatore Bagnulo, 64, Brindisi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA