Tensioni e sospetti, bloccati i lavori di Cala Materdomini

Tensioni e sospetti, bloccati i lavori di Cala Materdomini
di Maurizio DISTANTE
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Domenica 10 Giugno 2018, 06:35
BRINDISI - Un nuovo, misterioso e inatteso stop è arrivato nei giorni scorsi a Cala Materdomini, la spiaggia brindisina in attesa di riqualificazione, per la quale i lavori erano cominciati il 9 aprile scorso. La ditta Carparelli Costruzioni di Fasano, società che si è aggiudicata l’appalto al termine di un lungo iter burocratico, infatti, ha portato via tutti gli operai e i mezzi impiegati nel cantiere il 7 giugno scorso. Al momento, dalla ditta non è arrivata alcuna spiegazione sulla brusca ritirata: i responsabili, sul punto, non hanno ancora rilasciato dichiarazioni né si sono espressi sull’ipotetica ripresa dei lavori. Stando così le cose, lo slittamento in avanti dell’inaugurazione dell’opera potrebbe essere più che un’ipotesi.
In realtà, a quanto pare, qualche segnale di tensione si sarebbe registrato già nei giorni scorsi: uno dei dipendenti della Carparelli, impegnato in alcuni lavori a bordo di una ruspa, sarebbe stato aggredito, tirato a terra e picchiato, finendo in ospedale. Della vicenda si starebbero occupando gli agenti della Polizia Municipale del comando di Brindisi che avrebbero redatto un rapporto dei fatti inoltrato poi alla Procura della Repubblica. I motivi alla base dell’aggressione così come le persone coinvolte, però, non sono noti e non si può sapere, quindi, se l’episodio possa legarsi in qualche modo all’interruzione dei lavori.
Un altro elemento, per così dire, stonato in questa vicenda riguarda la comparsa di una piantagione di pomodori all’intero del perimetro del cantiere: al posto della costruzione abusiva buttata giù per lasciare posto alla spiaggia pensata nel progetto di riqualificazione sono spuntate delle piantine che, però, non dovrebbero esserci, visto che l’area, pubblica, è recintata per la sicurezza dei lavoratori, dei mezzi di proprietà della ditta e dei cittadini.
Nel corso del tempo, non sono mancati momenti di tensione tra chi rivendica la proprietà delle costruzioni abusive e gli operai ma non è possibile, al momento, ipotizzare alcun collegamento tra le vicende del passato, seppur recente, e la ritirata della Carparelli Costruzioni: toccherà agli inquirenti e ai responsabili della ditta chiarire i contorni di una vicenda che pareva avviarsi alla sua naturale conclusione. Quel che è certo è che i lavori, cominciati neanche due mesi fa dopo anni di ricorsi e carte bollate che ne hanno dilatato i tempi di assegnazione, sono interrotti fino a data da destinarsi: a oggi, domenica 10 giugno 2018, l’ipotesi di un nuovo slittamento della consegna dell’opera così come pensata dai tecnici diventa sempre più concreta.
Dalle previsioni effettuate prima dell’installazione del cantiere, i lavori sarebbero dovuti durare 100 giorni, al termine dei quali al posto dei ruderi e delle costruzioni abusive presenti nell’area sarebbe dovuto nascere un lido comunale, dotato di servizi, punti di ristoro e ampie aree verdi. La tensione, però, è cominciata a salire già nei primi giorni di servizio degli operai della Carparelli: il 24 aprile scorso, ad appena due settimane dall’inizio degli interventi, l’abbattimento di un immobile abusivo costruito sul suolo demaniale attiguo all’ex stabilimento ha richiesto l’intervento dei vigili urbani per mantenere l’ordine. Ora, a seguito dell’aggressione a uno degli operai e della comparsa della piantagione di pomodori, il futuro di cala Materdomini rimane sempre più avvolto nella nebbia.
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