Tecnomessapia, rinviato l'incontro: i lavoratori scendono in piazza

Tecnomessapia, rinviato l'incontro: i lavoratori scendono in piazza
di Elda DONNICOLA
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Martedì 19 Giugno 2018, 06:50
CEGLIE - Sono rimasti a Ceglie Messapica i pullman che le organizzazioni sindacali avevano organizzato con destinazione Bari per accompagnare i lavoratori Tecnomessapia e partecipare all’incontro convocato dal presidente della task-force regionale per l’occupazione Leo Caroli. Qualche ora prima dell’incontro che si sarebbe dovuto tenere alle 14.30 di ieri pomeriggio, un breve messaggio inviato dalla società aeronautica di Ceglie Messapica ha avvisato il presidente Caroli che per improvvisi motivi organizzativi nessun rappresentante dell’azienda avrebbe potuto partecipare all’incontro. Al presidente della task-force non è rimasto altro da fare se non revocare l’incontro e rinviarlo a data da destinarsi. Dire che le ultime siano state ore di fibrillazione e di tensione è molto riduttivo, la pazienza di 177 persone prossime allo scadere della cassa integrazione alla fine di luglio si può dire esaurita. Nel pomeriggio di ieri è partita, da parte dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil, una richiesta di incontro al Ministero dello sviluppo economico (Mise). L’incontro era già stato oggetto di rinvio su richiesta della stessa Tecnomessapia per consentire una trattativa con una società estera della quale, nel frattempo, si sono perse le tracce.
La società di Ceglie, nel corso di un incontro con le organizzazioni sindacali presso Confindustria, nel mese di maggio, aveva annunciato, attraverso il legale rappresentante Maurizio Salerno, che era in trattativa con una società estera del settore finalizzata alla sottoscrizione di un contratto. Dunque, il presidente Caroli aveva convocato le parti per l’11 giugno, mentre Tecnomessapia averebbe dovuto incontrare il partner con il quale era in trattativa il giorno successivo. Con questa motivazione la società cegliese aveva chiesto ed ottenuto un rinvio dell’incontro al 18 giugno, ieri. Ma l’incontro del 12 non si è più tenuto. La società con cui siamo in trattativa – aveva riferito per Tecnomessapia l’avvocato Salerno - è rimasta irremovibile sulle sue posizioni. Le condizioni che ci propongono sono, a tratti, incomprensibili, perché nella premessa del contratto si prevede una certa cifra che però, a conti fatti, non corrisponde nella realtà. In pratica la commessa lascerebbe veramente poco a Tecnomessapia che non riuscirebbe neppure a coprire le spese dell’intera forza lavoro”. Cosa sia accaduto dopo e fino a ieri nessuno lo sa, ogni tipo di contatto con l’azienda si è interrotto bruscamente. Tecnomessapia ha interrotto ogni comunicazione, se non quella, unilaterale, con la quale ha avvisato il presidente Caroli che nessuno si sarebbe presentato all’incontro per “improvvisi motivi organizzativi”. Sconcerto, incredulità, rabbia, delusione hanno travolto i lavoratori che, nello stesso tempo, si erano già ritrovati nei pressi del Comune di Ceglie per salire sul pullman in direzione Bari. Il presidente Caroli ha comunicato l’accaduto ai segretari dei sindacati e ha rinviato l’incontro a data da destinarsi. Sul posto si sono recati i segretari di Fiom, Fim e Uilm rispettivamente Angelo Leo, Michele Tamburrano e Alfio Zaurito. I segretari, accompagnati dai lavoratori, hanno chiesto ed ottenuto di essere ascoltati dal sindaco Luigi Caroli. «Abbiamo condiviso con il sindaco – riferisce il segretario Fim Tamburrano – tutto quanto sta accadendo, in particolare la difficoltà di avere relazioni con l’azienda. Al primo cittadino abbiamo chiesto di farsi portavoce con la società con l’obiettivo di avere un incontro».
Ma è chiaro che, nel frattempo, non si può restare con le mani in mano. «Faremo partire al più presto – aggiunge Tamburrano – una richiesta di incontro al Mise. Da lì siamo partiti un anno fa, è lì che dobbiamo tornare per fare il punto della situazione. Oramai non c’è più tempo e abbiamo netta la sensazione che fino ad ora il tempo sia stato perso ad arte». Sulla stessa lunghezza d’onda il segretario Fiom. «Tecnomessapia sembra irraggiungibile – commenta Leo - non c’è il minimo di relazione sindacale che la situazione merita. È incomprensibile come mai non abbiamo voluto partecipare ad un tavolo dove si poteva trovare una soluzione ad situazione che tra qualeche giorno potrebbe essere tragedia. Anche se solo per dirci che non sono più in grado di andare avanti ci devono incontrare. Oggi stesso (ieri per chi legge, ndr) invieremo richiesta di incontro al Mise».
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