«La corruzione ha fatto salire la Tari»: l'accusa del sindaco

Il palazzo di Città
Il palazzo di Città
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Venerdì 29 Marzo 2019, 08:06
Dopo una lunga e polemica discussione, il consiglio comunale ha approvato nella serata di ieri il nuovo regolamento Iuc con, all’interno, la nuova suddivisione delle tariffe Tari. Comprese di riduzioni per le famiglie con cinque o più componenti ed un reddito Isee uguale o inferiore ai 10mila euro. A votare favorevolmente sono stati in 19 mentre 5 sono stati i voti contrari (tutti del centrodestra) e 4 gli astenuti (Movimento 5 Stelle e Pri). Già da giorni, maggioranza e opposizione si scontrano sulla questione relativa alla tassa sui rifiuti. L’amministrazione, infatti, spiega di essere stata costretta a rimodulare gli equilibri della Tari più a favore delle utenze non domestiche a causa dei numerosi contenziosi vinti da Federalberghi. Rimodulazione che avrebbe portato, senza la riduzione proposta ed approvata ieri, a rialzi superiori al 10 per cento per le famiglie con cinque, sei o più componenti. E così, l’amministrazione aveva promesso di correre ai ripari. Cosa che è avvenuta proprio attraverso l’emendamento approvato ieri e che aveva come primi firmatari tutti i capigruppo di maggioranza: Antonio Elefante (Partito Democratico), Giulio Gazzaneo (Ora tocca a noi), Anna Maria Calabrese (Brindisi Bene Comune), Alessandro Antonino (Liberi e Uguali) e Livia Dell’Anna (indipendente). Il comma inserito prevede, in particolare, che “la parte variabile della tariffa è ridotta del 20 per cento per i nuclei familiari composti da almeno 5 componenti con reddito Isee fino a 10mila euro”. Una riduzione che, come del resto annunciato dal sindaco Riccardo Rossi, dovrebbe richiedere al Comune di trovare coperture per circa 70mila euro. In realtà, però, proprio il testo dell’emendamento aumenta da 16.600 a 150mila euro il totale delle agevolazioni previste, con un aumento di circa 133mila euro, dunque più di quanto preventivato, che dalla maggioranza viene spiegata come una cifra prudenziale. Gli scontri in aula, tuttavia, non hanno riguardato solo la tassa sui rifiuti ma la situazione complessiva di bilancio. «Cerchiamo - ha detto il sindaco - in una situazione difficilissima di fare meno tagli possibile. Ci prenderemo i quindici-venti giorni di tempo necessari oltre la scadenza per l’approvazione del bilancio, me ne assumo io la responsabilità, perché la situazione è critica. Perché come ho già detto più volte c’è un disallineamento fortissimo tra entrate e uscite del Comune. Io mi faccio carico di questa responsabilità: abbiamo studiato, abbiamo rivisto varie volte le tariffe, abbiamo cercato di venire incontro alle famiglie. Certo non potevamo ridurre i costi di un milione di euro, perché la legge dice che fino al 7 per cento può essere imputato alla fiscalità generale. Noi abbiamo imputato lo 0,3-0,4 per dare un piccolo segnale e andare incontro alle famiglie di cinque o sei persone con un certo Isee, per non far pagare a loro guasti che sono stati causati da altri». Poi, il sindaco è tornato a puntare il dito contro le passate amministrazioni, i cui rappresentanti sono ancora in consiglio comunale. «In questa discussione surreale - ha tuonato - mi sarebbe piaciuto sentire perché gli impianti a Brindisi sono fermi. Perché c’è stata la corruzione, che ha portato al sequestro degli impianti ed all’innalzamento esplosivo dei costi della Tari. Maggioranza ed opposizione, se si vuol essere credibili nei confronti della città, non dobbiamo dimenticare quel che è successo». Rispondendo al consigliere comunale della Lega Ercole Saponaro, poi, Rossi ha detto di accogliere il suo spunto «anche se sapete tutti molto bene quanto siamo lontani dalla Lega Nord». La strategia da seguire, secondo il sindaco, è quella di affrontare la questione con Ager e Regione. «Ma non ho mai promesso in campagna elettorale - chiarisce - di abbassare la Tari. Non averi potuto dirlo. So bene che si può diminuire solo se diminuisce il costo di smaltimento dei rifiuti. Ed è proprio questo il nostro primo sforzo, tant’è che alla fine dello scorso anno abbiamo ottenuto il dissequestro della discarica di Autigno. E ora stiamo ragionando proprio con Ager e Regione. Qualche giorno fa abbiamo avuto un incontro con Grandaliano e gli altri sindaci della provincia per disinnescare l’aumento dei costi di smaltimento da 83 a 100 euro a tonnellata che sarebbe stato davvero esplosivo. E stiamo ragionando per cercare di far ripartire gli impianti, sequestrati per azioni sconsiderate che non dovrei neanche più commentare. Ecco perché i nostri rifiuti viaggiano per tutta la regione, a carico dei cittadini di Brindisi». Tra gli avversari più agguerriti, l’ex assessore al Bilancio dell’amministrazione Consales Carmela Lo Martire. «Stanno trasferendo - è stata l’accusa lanciata alla maggioranza rispetto all’emendamento approvato - sul bilancio i costi della Tari. Su un bilancio già in difficoltà, significa creare ulteriori motivi di sofferenza. Ridurranno in maniera tragica tutti i servizi ai cittadini, quindi anche un emendamento “minimo”, come lo hanno definito, andrà a carico della fiscalità generale e dunque dei cittadini. Che non avranno il servizio di asilo, il supporto per le famiglie numerose e molto altro. E questo non è corretto».
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