Tariffe Tari, il Comune di Brindisi prova a congelare gli aumenti

Tariffe Tari, il Comune di Brindisi prova a congelare gli aumenti
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Domenica 29 Maggio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 10:00

Nonostante l’aumento del Piano economico e finanziario relativo alla raccolta differenziata, la Tari per i brindisini dovrebbe rimanere invariata rispetto allo scorso anno. O, al massimo, aumentare di poco. Anche quest’anno grazie all’avanzo di amministrazione generato grazie al cosiddetto “fondone” che mette insieme tutti gli interventi di supporto nell’ambito dell’emergenza Covid.

La posizione del Comune

A spiegarlo, in vista del consiglio comunale di martedì, durante il quale occorrerà dare il via libera alle nuove tariffe Tari, è l’assessore al Bilancio ed ai Tributi del Comune di Brindisi Francesco Saponaro. Che chiarisce innanzitutto come mai tra la documentazione consegnata ai consiglieri manchi proprio la determinazione delle nuove tariffe relative alla tassa sui rifiuti. «Il procedimento - sottolinea - comincia con l’elaborazione del Pef da parte del settore competente, ovvero l’Ambiente, che poi lo invia preventivamente ad Ager. L’agenzia, a quel punto, lo approva tramite apposita determina che, nel caso specifico, è arrivata pochi giorni fa. A quel punto, il dirigente del settore Servizi finanziari ha chiesto a Creset (la concessionaria del Comune di Brindisi per la riscossione dei tributi, ndr) di elaborare le proiezioni tariffarie sulla base del Pef approvato. Lavoro che, fino a ieri (venerdì per chi legge, ndr) non si era concluso ma che dovrebbe essere completato entro lunedì».

Tariffe più alte

Le tariffe, ad ogni modo, di base saranno più alte rispetto allo scorso anno. «Questo perché - chiarisce l’assessore - il Pef si è basato sulla metodologia corretta, partendo dal consuntivo degli anni precedenti. Come ho già spiegato in commissione, però, speriamo di attutire o addirittura azzerare l’impatto dell’aumento, perché registriamo un avanzo di amministrazione dovuto al cosiddetto “fondone” che era lo stanziamento governativo relativo alle varie implicazioni del Covid».

Somme che, in caso di mancato utilizzo, andrebbero restituite allo Stato ma che, «come ha già chiarito la Ragioneria generale dello Stato, si possono rendicontare per alcune tipologie di agevolazioni». Tra queste, la riduzione del Canone unico patrimoniale e, per l’appunto, della Tari.

I problemi

Il problema, però, è che il provvedimento originario relativo al “fondone” prevedeva un tetto per quanto riguarda l’utilizzo per la riduzione della Tari a carico dei cittadini. Tetto raggiunto già lo scorso anno dal Comune, che aveva utilizzato la medesima soluzione per evitare gli aumenti. L’amministrazione, tuttavia, avrebbe avuto rassicurazioni dal fronte parlamentare sul fatto che arriverà entro meno di 60 giorni, con la conversione in legge del Dl Aiuti, la liberalizzazione dell’utilizzo dell’avanzo di amministrazione. A questo punto, dunque, sarà necessario trovare una soluzione considerando che i tempi preannunciati sono troppo lunghi rispetto ai termini per l’approvazione delle tariffe Tari, strettamente collegati alla scadenza per il via libera al bilancio di previsione. In aula, sempre martedì, andranno anche il Piano economico e finanziario relativo al servizio di raccolta rifiuti in città ed il nuovo regolamento Tari.

La polemica politica

Appena un mese fa, a lanciare l’allarme sul possibile aumento della Tari era stato il capogruppo di Fratelli d’Italia Massimiliano Oggiano, che aveva sottolineato come il costo «di tutte le componenti che concorrono a determinare il costo del servizio si aggira intorno ai 25 milioni di euro rispetto ai circa 21 milioni dell’anno scorso, con una differenza di quasi 4 milioni di euro che verranno ovviamente pagati dai cittadini contribuenti». Neanche, aveva profetizzato, «l’applicazione di eventuali residui non utilizzati di fondi Covid dello scorso anno, quando verrà approvato il rendiconto 2021, potranno attenuare gli effetti negativi di tale aumento sulle tasche delle famiglie brindisine».

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