Una succursale del Maxxi a Brindisi: via al dialogo tra D'Attis, Sgarbi e il ministro Sangiuliano

Il Maxxi di Roma
Il Maxxi di Roma
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Domenica 8 Gennaio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 04:38

Il tentativo di non far rimanere una semplice boutade le parole del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, che ha proposto la realizzazione a Brindisi di una succursale del Maxxi, è già in atto e coinvolge (e coinvolgerà), tra gli altri, il deputato e coordinatore regionale di Forza Italia Mauro D'Attis, oltre naturalmente al ministro per i Beni culturali Gennaro Sangiuliano.

Il porto ed il suo utilizzo

Senza dimenticare, tuttavia, che il porto va utilizzato per finalità prettamente economiche e produttive, come ricorda ancora una volta l’onorevole D’Attis che, proprio per questo, più che sul capannone ex Montecatini, punterebbe proprio come il sindaco Riccardo Rossi sul Castello Alfonsino. «Per me - sottolinea il parlamentare azzurro - l’area portuale è innanzitutto porto e questo utilizzo va rispettato.

Poi, ogni cosa in più è tanto di guadagnato».

Il dialogo col governo per concretizzare l'idea

Assodato questo, però, perché la proposta non cada nel vuoto occorre mettersi subito al lavoro. «Dovremo confrontarci - sottolinea l’onorevole D’Attis - con Sgarbi e, naturalmente, con il ministro Sangiuliano rispetto alla destinazione in tal senso di alcuni beni come, ad esempio, il Forte a Mare». L’area del capannone ex Montecatini dunque, per il deputato, dev’essere destinata a funzioni portuali, legate in particolare alla crocieristica. In quell’area, in sostanza, oltre ai nuovi accosti di Sant’Apollinare serve un terminal crociere. L’uso del capannone, tuttavia, potrebbe certamente essere multifunzionale ma, a quel punto, non sarebbe adatto ad una presenza come quella del Maxxi. «Tutto questo, ovviamente, appartiene - prosegue D’Attis - ad una programmazione della quale dovremo discutere nei prossimi mesi. Il governo si è insediato da poco e dobbiamo dare segnali chiari al territorio, come stiamo facendo per altri settori». Certo, ammette il parlamentare, «è un bene che questo dibattito si sia aperto. Ma poi le scelte e le idee devono essere sostenute da progetti concreti e soprattutto dal punto di vista finanziario».

La proposta lanciata dal sottosegretario

Dalla tradizione, unica in tutto il Salento, della galleria “Il Tempietto” ad una succursale del Maxxi, il Museo nazionale delle arti del 21esimo secolo. A lanciare la proposta, proprio sulla scorta di questa tradizione, è stato nei giorni scorsi il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, proprio, ricordando la galleria d’arte moderna attiva a Brindisi dal 1979 ai primi anni Duemila e sottolineando come la città messapica «sia stata preservata dalla violenza psicologica di questo costume contemporaneo del divertimento coatto, che invece imperversa a Lecce, spesso infrequentabile».

La tradizione di arte contemporanea di Brindisi

In passato, aveva ricordato infatti il sottosegretario, «a Brindisi venne coltivata una tradizione di arte contemporanea al “Tempietto”. Quel filone potrebbe essere ripreso, magari realizzando proprio a Brindisi - come è stato fatto a L’Aquila - una succursale del Maxxi di Roma. Potrebbe essere un modo per trovare una dimensione e uno spazio per il gusto e la sensibilità contemporanei. In Puglia non c’è ancora nulla del genere». Come, del resto, non c’è mai stato uno spazio - spesso sconosciuto o sottovalutato dagli stessi brindisini - come la galleria “Il Tempietto”, che ha portato nel capoluogo messapico artisti di calibro nazionale e internazionale.

Il dibattito sullo sviluppo culturale

Da questa idea si è e si è sviluppato, in questi giorni, un intenso dibattito che, oltre all’idea in sé ed alla sua declinazione pratica, ha riguardato anche la possibile localizzazione di una iniziativa tanto importante. I due “contenitori” più dibattuti sono stati certamente il capannone ex Montecatini, dove il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale Ugo Patroni Griffi ha anche immaginato di poter allestire una mostra con le opere della collezione contemporanea della Fiera del Levante, ed il Castello Alfonsino, immaginato come possibile sede dal sindaco Riccardo Rossi. Ma altre ipotesi sono state lanciate, nell’evolversi della discussione, anche dal professore di Storia dell’arte contemporanea dell’Università del Salento Massimo Guastella.

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