Brindisi, blitz dei carabinieri contro lo spaccio di droga: quattro arresti, 21 indagati

La droga in arrivo dall'Albania

Brindisi, blitz dei carabinieri contro lo spaccio di droga: quattro arresti, 21 indagati
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Lunedì 6 Febbraio 2023, 08:16 - Ultimo aggiornamento: 7 Febbraio, 14:04

All'alba a Brindisi e provincia i carabinieri hanno avviato un’operazione per l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Lecce su richiesta della locale D.D.A., nei confronti di quattro persone, indagate per associazione finalizzata al traffico illecito di droga.

I nomi

Si tratta di due fratelli:  Tiziano Di Gioia, 48 anni, di Brindsi, frazione Tuturano; Andrea Di Gioia, 44 anni, di San Pietro Vernotico; Rocco Panettieri, 45 anni, di Brindisi, conosciuto come Daniele; e Giuseppe De Falco, 35 anni, di Brindisi.

Ventuno in tutto gli indagati nell'inchieta condotta dal pubblico ministero ella Direzione distrettuale antimafia di Lecce, Giovanna Cannalire, ed i carabinieri del Nuceo investigativo del Reparto operativo del comando provinciale di Brindisi.

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Associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga

L’attività di indagine avviata a febbraio 2019 con la Procura della Repubblica di Brindisi, trae origine dalle dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia, in relazione a episodi di usura e spaccio di sostanze stupefacenti in Brindisi. L’attività avrebbe ipotizzato un’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, con al vertice due persone della frazione Tuturano di Brindisi.

Cocaina dall'Albania

L' attività d’indagine si è sviluppata con il ricorso ad attività tecniche ed ha permesso di effettuare numerosi riscontri con 7 persone arrestate in flagranza, diversi sequestri per circa 3,5 Kg di cocaina, sequestro di armi (2 fucili a canne mozze) nonché il rinvenimento e sequestro di ingente somma di denaro. L’attività ha inoltre permesso di: ipotizzare stretti legami dei due promotori dell’associazione con personaggi di spicco e referenti di zona di varie località della provincia di Brindisi e Lecce; risalire ai soggetti ritenuti vicini ai due presunti promotori dell’associazione (A.D.G. e T.D.G.), che li avrebbero coadiuvati nello spaccio di sostanza stupefacente, in particolare, il padre dei due, ritenuto verosimilmente il custode del denaro contante, provento dell’attività di spaccio e altri soggetti presunti corrieri e custodi della sostanza stupefacente; delineare le modalità di approvvigionamento dei due presunti referenti brindisini, i quali si sarebbero riforniti di cocaina sfruttando principalmente il “canale albanese” attraverso consegne di ingenti somme di denaro, sempre con le stesse modalità, a soggetti albanesi autisti di bus di linea, che avrebbero trasportato il denaro in Albania; la consegna dello stupefacente ai due fratelli all’interno di un’area di servizio in disuso, da parte di TIR provenienti dall’estero.

Lo stoccaggio

Lo stoccaggio dello stupefacente sarebbe avvenuto in un momento successivo con la consegna da parte dei due fratelli agli altri due indagati tratti in arresto che si ritiene provvedessero a prelevare lo stupefacente, nascondendolo all’interno delle rispettive abitazioni in campagna. La cocaina, a seconda della richiesta, sarebbe stata poi prelevata dalle abitazioni dei due custodi e successivamente trasferita ai due fratelli che avrebbero poi rifornito la rete di spaccio nelle province di Brindisi e Lecce.

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