Sorpresa: un brindisino in corsa per la presidenza del Congo

Sorpresa: un brindisino in corsa per la presidenza del Congo
di Roberta GRASSI
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Venerdì 6 Aprile 2018, 05:25 - Ultimo aggiornamento: 12:24
L’intrigo internazionale passa da San Vito dei Normanni. Il capo dell’opposizione della Repubblica Democratica del Congo, Moise Katumbi D’Agnano potrebbe pagare care le sue “origini” brindisine e in particolare la doppia cittadinanza, vietata nel suo Paese: ha annunciato di volersi candidare alle elezioni presidenziali congolesi che avrebbero dovuto tenersi entro il 2017, e che sono state fissate per il prossimo dicembre. Ma c’è un problema: nel 2000, a quanto emerso, è stato riconosciuto da un imprenditore sanvitese, che gli ha dato tra l’altro il cognome D’Agnano. E a quanto risulta dai primi accertamenti fatti, ha vissuto proprio nel comune brindisino fino al 2007, anno della morte del padre che ha trascorso gli ultimi anni in una casa di riposo.
Quando la questione “doppia cittadinanza” è divenuta un caso, sono state inviate richieste circostanziate al Comune di San Vito dei Normanni: l’ente municipale, con il sindaco Domenico Conte, ha avviato tutti gli accertamenti del caso, per fornire risposte chiare a chi dovesse formalmente richiederle.
Risulta che abbia rinunciato alla cittadinanza italiana il 13 gennaio del 2017, probabilmente proprio per eliminare le cause di incompatibilità con la candidatura. La Costituzione, la cosiddetta Charte d’occupation, del 2006 lo dice espressamente all’articolo 10: “La nazionalità congolese è una ed esclusiva. Non può essere detenuta concorremente con un’altra”.
Katumbi che quindi è per metà italiano, pugliese, sanvitese, è un personaggio molto popolare nella Repubblica Democratica del Congo. Vive in Sudafrica, in esilio, e rischia di essere arrestato qualora dovesse fare rientro in Congo. Ricchissimo, è stato il presidente del Mazembe, squadra di calcio che ha disputato e perso (3-0) contro l’Inter, nel 2010, la finale del Mondiale per club.
Le autorità locali, per altro, hanno annunciato l’avvio di una indagine per appropriazione di identità per aver «violato la legge che vieta la doppia cittadinanza». La conferma è stata data dal procuratore Flory Kabange Numbune. «Come può una persona con nazionalità italiana presentarsi nei nostri uffici e chiedere un passaporto, una carta di identità? – ha detto oggi il procuratore – per tutto il tempo che è stato governatore provinciale lui aveva documenti falsi». Il portavoce di Katumbi, Olivier Kamitatu, ha detto alla France presse che Katumbi è «vittima di persecuzione» da parte del governo e «dimostrerà a tutti da dove viene».
 
Il ricco congolese è stato anche governatore della provincia Katanga. È noto per aver avuto iniziative singolari, come distribuire banconote ai suoi sostenitori, o comprare ambulanze.
Ha lanciato il 12 marzo, proprio dal Sudafrica, la campagna per le presidenziali. Ha fondato un nuovo partito “insieme per il cambiamento”. I suoi guai giudiziari, che ne vietano al momento il rientro in terra patria, sono dovuti alla condanna a tre anni per un accordo immobiliare.
L’ultima grana è relativa proprio alle sue origini. Quando la questione ha assunto valore di notizia internazionale, più di qualcuno a San Vito dei Normanni ha detto di averne riconosciuto il volto, che è raffigurato in moltissime immagini sul web, ormai anche sui siti italiani. Numerose sono le telefonate giunte nel Brindisino, anche per ricostruire la vicenda nella sua interezza. La storia della vita del 54enne figlio di una congolese e di un italiano che per lungo tempo, dopo la guerra, risulta aver vissuto a Rodi, prima di recarsi in Congo per affari.
I dubbi sollevati, tuttavia, non sembrano aver minato i progetti di Katumbi D’Agnano, che non è intenzionato a fermarsi. Il presidente Joseph Kabila è ancora al governo, nonostante il mandato sia scaduto da due anni. Nello scorso dicembre sono ripresi i combattimenti armati, ostilità tribali che hanno portato l’Onu a rinnovare per un anno la missione di pace: i caschi blu, circa 16mila, sono nel Paese dell’Africa centrale anche per garantire che le elezioni siano organizzate con i requisiti di trasparenza, credibilità, apertura e sicurezza a quanto riportato nella risoluzione delle Nazioni unite. Nel testo viene anche specificato che le elezioni presidenziali sono uno “snodo chiave per il futuro del Paese”.
I veleni tuttavia continuano. Il Congo ha chiesto all’Onu il ritiro definitivo della missione. Si dibatte sulla candidabilità del principale oppositore del presidente. E la diatriba passa inevitabilmente per la Puglia, per San Vito dei Normanni, realtà di circa 20mila abitanti dove ora si cercano freneticamente informazioni dettagliate. Sotto i riflettori, del resto, c’è un sanvitese “doc”, per lo meno fino allo scorso anno.
 
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