Scuola, la dura lettera dei presidi di Brindisi: «No ai doppi turni, portano disagi»

Scuola, la dura lettera dei presidi di Brindisi: «No ai doppi turni, portano disagi»
di Maria Chiara CRISCUOLO
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Giovedì 9 Settembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 10:48

Scuola, i presidi bocciano il ricorso obbligato ai doppi turni. Così ieri mattina i dirigenti dei nove istituti superiori di Brindisi hanno inviato una lettera al prefetto, al presidente della Provincia, ai vertice del trasporto locale e delle ferrovie Sud Est, per chiarire alcuni aspetti importanti. «Il modello dei doppi turni - si legge nella missiva indirizzata per conoscenza anche all’Usp Brindisi - è già stato esperito nel precedente anno scolastico e, dati alla mano, ha comportato non pochi disagi, tanto sul piano dell’organizzazione delle scuole che sul piano dell’organizzazione della vita degli studenti e delle loro famiglie. Nell’anno scolastico che si è chiuso abbiamo assistito a scenari desolanti quali alunni “a passeggio” per la città, in attesa di poter entrare a scuola nel “secondo turno”, dal momento che non tutte le tratte sono poi state adeguatamente coperte per entrambi i turni».

L'aiuto della Dad

E se nello scorso anno scolastico il malcontento si è potuto in qualche modo contenere, sottolineano i presidi, è solo per la massiccia scelta da parte delle famiglie della didattica a distanza. «Sappiamo tutti - tuonano i presidi - che è il secondo turno a generare critici interrogativi a cui poco si sta dando importanza: un ragazzo che rientra ogni giorno a casa nel tardo pomeriggio, non sarà già troppo stanco per potersi rimettere a studiare? Quanto renderà questo studio? Quale sarà la qualità di vita di questi studenti? Che tempo avranno da dedicare allo sport, alla musica, ai loro hobbies? Ci siamo mai chiesti in che misura, tutti questi fattori, misti alla consapevolezza del rischio contagio su mezzi di trasporto, abbiano inciso nella scelta che famiglie e studenti hanno esercitato per buona parte dell’anno scolastico precedente, preferendo la didattica a distanza a quella in presenza?».

Il nodo trasporti

E i presidi aggiungono: «Finché ci è stata data la possibilità di partecipare ai tavoli istituzionali, noi dirigenti scolastici abbiamo palesato da più parti le nostre perplessità in merito ai “doppi turni” e alla situazione trasporti. Abbiamo sovente invocato, un potenziamento delle corse, anche eventualmente con il ricorso al trasporto privato, potenziamento che non è mai concretamente avvenuto in modo incisivo e risolutivo. Arriviamo, dunque, a quasi due anni dall’inizio della pandemia, ad un punto in cui di fronte a noi si profila la stessa sconfortante prospettiva di un anno fa: i doppi turni come soluzione al problema ‘sovraffollamento’ nei mezzi di trasporto. Nonostante gli sforzi organizzativi messi in campo dalla scuola brindisina, il servizio di trasporto continua a presentare non poche criticità, in continuità con l’anno scolastico precedente». 
E’ innegabile che occorra intervenire in modo concreto sui trasporti per risolvere le problematiche che tutti conosciamo. «Ma è altrettanto innegabile - si legge ancora nella lettera - quanto la collaborazione istituzionale rimanga solo teorica o poco sostanziale, se non si riconosce che la stessa debba partire dai noti punti di criticità per addivenire ad una comune soluzione che non sempre è la più ovvia o scontata, e non sempre deve passare dai sacrifici della scuola che poi sono, soprattutto, quelli degli studenti e delle loro famiglie».

Invece adesso, ancora una volta, l’ennesimo sforzo organizzativo viene chiesto alle scuole, «trascurando che la scuola, prima di essere un ufficio amministrativo, è innanzitutto un’agenzia educativa che deve tendere ad una formazione di qualità dei propri giovani». «Ci chiediamo, a questo punto, - conclude la lettera - che significato abbiano tutte le svariate dichiarazioni - politiche e non - di supporto alla scuola. Ci chiediamo perché i finanziamenti ai trasporti non mostrino finalmente il loro benefico effetto. Si ha l’impressione invece, che dal punto di vista del trasporto, non solo si sconti un annoso sottodimensionamento, ma in 18 mesi poco o nulla si sia fatto per scongiurare un sistema a doppio turno che nuoce all’intera comunità scolastica. Ci chiediamo come mai i tavoli istituzionali si svolgano a ridosso dell’inizio delle lezioni, e perché apprendiamo dagli articoli di giornale che si vorrebbe chiedere alle scuole di modificare calendari scolastici deliberati e comunicati oramai due mesi fa».

La posizione dell'associazione nazionale dei dirigenti scolastici

Di «immobilismo» dei trasporti parla anche l’associazione nazionale presidi di Puglia. «È da più di un anno che si discute del potenziamento del sistema di trasporti in Puglia - afferma Roberto Romito, presidente regionale Anp Puglia – Ma lo sconfortante risultato è che esso si riduce oggi, nella maggioranza dei casi, a far fare avanti e indietro agli stessi mezzi per raddoppiare alcune corse, con orari sfalsati». A patire i disagi non saranno però gli studenti di altre città. «Le province pugliesi, infatti, sono andate in ordine sparso a questo appuntamento con i prefetti e le aziende - aggiunge Romito - laddove, però, c’è stata una maggiore attenzione ai problemi degli studenti e delle scuole il turno d’ingresso sarà unico, come a Foggia e a Lecce; quest’ultima è stata l’unica prefettura, a quanto si sa, ad aver convocato formalmente al tavolo una rappresentanza i dirigenti scolastici in quanto tali. Ce ne rallegriamo, almeno per queste province, e crediamo di non essere estranei al conseguimento di questo risultato».

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