Fuoco alla discarica abusiva: le fiamme lambiscono le case. Paura in campagna

Fuoco alla discarica abusiva: le fiamme lambiscono le case. Paura in campagna
di Salvatore MORELLI
3 Minuti di Lettura
Giovedì 20 Agosto 2020, 09:08
Paura per i proprietari di un appezzamento terriero sulla statale Brindisi-San Vito dei Normanni, nei pressi dell'ex base Usaf. Ieri mattina, una discarica abusiva di rifiuti ha improvvisamente preso fuoco, minacciando con le fiamme un fabbricato agricolo posto nelle vicinanze. Per fortuna, un immediato intervento dei vigili del fuoco ha permesso di spegnere quelle lingue di fuoco prima che si propagassero verso alcuni alberi e la stessa struttura.

A quanto pare, l'incendio ha iniziato ad alimentarsi all'interno di un cumulo di vecchi mobili ed altre masserize che nel tempo avevano formato una discarica a cielo aperto nella campagna circostante. Dapprima, è stato un fumo nero e denso ad allarmare alcune persone del vicinato. Poi, le fiamme, sospinte anche dal vento, hanno iniziato ad allargarsi all'interno di quei rifiuti (dove non mancavano parti in plastica), spingendosi verso alcuni arbusti e alberi di pino, poco distanti dall'area in cui sorge il fabbricato agricolo.

Provvidenziale è stata una telefonata alla sala operativa del comando provinciale dei vigili del fuoco che ha inviato sul posto una squadra di pompieri, facendo così tirare un sospiro di sollievo ai proprietari di quell'appezzamento terriero.
Purtroppo, continua in ogni angolo della nostra provincia l'emergenza rifiuti, dovuta in particolare alle discariche abusive che, come accaduto ieri mattina, creano a volte problemi potenzialmente anche più gravi dell'inquinamento dei terreni.
In merito, non mancano denunce a persone, come accaduto il mese scorso in agro di Mesagne: gli agenti della polizia locale, servizio Edilizia ed Ecologia, hanno denunciato un uomo e sequestrato un terreno agricolo di 2mila metri quadri, accertando l'ipotesi di violazione ambientale da inquinanti odorigeni causati dalla combustione illecita di scarti di ogni genere, anche animale, trovati ammassati. Al proprietario sono costate care le violazioni del Testo Unico Ambientale, in particolare la gestione non autorizzata di rifiuti pericolosi e non pericolosi, per cui sono previste le pene dell'arresto - da sei mesi a due anni - e dell'ammenda da 2.600 a 26mila euro, oltre, naturalmente, all'obbligo di bonifica. Cifra che viene raddoppiata qualora lo sversamento riguardi rifiuti pericolosi, come quelli accertati: materiali infiammabili, corrosivi, di provenienza industriale o amianto.

Nel corso dell'estate, sono già diverse le discariche scoperte dai carabinieri del comando provinciale di Brindisi, tanto da destare ormai un diffuso allarme: tra giugno e luglio sono stati una quarantina i siti segnalati da sottoporre a bonifica. Inoltre, l'indagine Taxi Waste ha permesso ai carabinieri forestali di scoprire i vertici di una vera e propria organizzazione che gestiva un mercato parallelo della gestione illecita di rifiuti, che coinvolgeva cantieri edili ed officine ed aveva come obiettivo quello di sbarazzarsi - a basso costo - di rifiuti speciali.

Diverse le discariche di rifiuti pericolosi scoperte di recente anche in città, sia nella zona industriale (in un ex centro ittico) che nelle campagne di contrada Gonella, a qualche chilometro dal quartiere Sant'Elia. Qui, i carabinieri forestali hanno sequestrato un ettaro di terreno di proprietà del Comune dove, a più riprese, erano stati accatastati lastre di amianto, inerti e scarti di lavori edili, plastiche di ogni genere, vetro, metalli, legno, pneumatici fuori uso, rifiuti ingombranti e da apparecchiature elettriche ed elettroniche, fusti di vernici e solventi e sfalci di potature.
© RIPRODUZIONE RISERVATA