In casa con il papà? No, meglio in carcere: richiesta del giovane accolta, incompatibile la convivenza col genitore

In casa con il papà? No, meglio in carcere: richiesta del giovane accolta, incompatibile la convivenza col genitore
di Alfonso SPAGNULO
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Sabato 29 Gennaio 2022, 08:31 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 14:17

Meglio branda e sbarre che stare in casa con papà. Tanto un 34enne di Pezze di Greco ha fatto da rendere la propria detenzione domiciliare incompatibile con l'armonia familiare. È meglio dire che è andato decisamente controcorrente e mentre un qualsiasi indagato chiede al proprio avvocato di tirarlo fuori a qualsiasi costo, lui quel qualsiasi costo se l'è volentieri assunto pur di lasciare casa per una detenzione più gravosa.

Il caso

Ma andiamo per ordine. «Stare tra le mura di casa è peggio che stare in carcere» pare abbia sbottato il 34enne pezzese, agli arresti domiciliari, che nei giorni scorsi ha ingaggiato una violenta lite con il padre e ha poi telefonato ai carabinieri. Ai militari dell'Arma, quando sono giunti sul posto, il 34enne ha detto chiaro e tondo che la lite aveva un fine ben preciso: quello di farsi arrestare per andare in carcere. Ha aggiunto che la detenzione tra le mura domestiche e, di conseguenza, la forzata convivenza con i suoi familiari gli è diventata insopportabile e, quindi, preferirebbe tornare in carcere.

I carabinieri hanno ascoltato quello che il 34enne di Pezze di Greco aveva da dirgli, ma non hanno potuto esaudire la sua richiesta. In carcere, infatti, non si entra a proprio piacimento e nel caso del 34enne gli estremi perché i militari dell'Arma procedessero all'arresto non c'erano.


Di conseguenza, una volta che si sono accertati che la situazione era tornata alla normalità tra padre e figlio i carabinieri sono andati via. Il problema, comunque, non era stato risolto e così l'uomo, che in passato era stato coinvolto in indagini per fatti di droga, riteneva sempre che la punizione di dover scontare in casa la condanna che gli è stata inflitta non fosse più sopportabile. Ma la storia non era ancora finita perché il 34enne pezzese dopo qualche giorno è riuscito nel suo intento. I carabinieri lo hanno infatti arrestato e condotto in carcere a Brindisi. Quello che il giovane voleva. L'inasprimento della misura detentiva è scaturito dalla manifesta incompatibilità del 34enne con l'ambiente familiare. Alla fine, alla luce dei diversi tentativi che ha compiuto per farsi revocare il beneficio dei domiciliari, il giudice lo ha accontentato facendogli recapitare, attraverso i carabinieri, un ticket di ingresso nella casa circondariale di via Appia.

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