Riapre il Forte a Mare, ma è polemica. Il sindaco: «Non ne sapevo niente, Soprintendenza scorretta»

Il Castello Alfonsino o Forte a Mare
Il Castello Alfonsino o Forte a Mare
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Giovedì 27 Maggio 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 09:57

Dopo anni di attesa, torna ad essere visitabile a seguito dell’ultimo restauro il Castello Alfonsino di Brindisi. Una riapertura particolarmente attesa dai brindisini per uno dei beni monumentali più belli e significativi della città. L’appuntamento è per domani mattina alle 11. All’inaugurazione parteciperà la ex soprintendente, oggi segretario regionale del ministero della Cultura per la Puglia, Maria Piccarreta, insieme alla nuova soprintendente Barbara Davidde ed al sindaco Riccardo Rossi. Ma intanto scoppia la polemica proprio tra il Rossi e la Soprintendenza: «L’atteggiamento della Soprintendenza ed in particolare della Piccarreta è istituzionalmente non corretto».

Le opere

Le prime visite guidate, affidate all’associazione Le Colonne Arte Antica che gestisce già la Palazzina Belvedere con la collezione archeologica Faldetta, saranno organizzate già a partire dal pomeriggio di domani. L’inaugurazione arriva dopo anni di lavori di restauro, costati 5 milioni di euro, a cura della Soprintendenza dell’archeologia, delle belle arti e del paesaggio di Brindisi, Lecce e Taranto, proprietaria del bene. Un intervento iniziato nella primavera del 2018 e durato molto più del previsto, dato che si sarebbe dovuto concludere a giugno del 2019. Poi, il termine è slittato a marzo del 2020. E poi ci si è messo di mezzo anche il Covid. Ma alla fine il momento della riapertura è arrivato. Ripristino del “camminamento di ronda”, recupero della piazza d’armi, ripristino degli impianti elettrici, consolidamento dei muri esterni ed interni, campagne di scavo, indagini strutturali e architettoniche ma soprattutto la definizione e l’allestimento di un’area di accoglienza e guardiania. Sono solo alcuni degli interventi portati a termine grazie al nuovo restauro.

La polemica

Il sindaco Riccardo Rossi, però, ha un diavolo per capello: nonostante le molteplici richieste di informazioni sulla fine dei lavori al Castello Alfonsino e sul piano di valorizzazione del monumento, solo ieri ha scoperto come stavano le cose dopo avere ricevuto l’invito all’inaugurazione di domani mattina. «Innanzitutto – esordisce – mi fa molto piacere che si arrivi alla conclusione dei lavori e si cominci a parlare di fruibilità. Anche se mi sembra un programma veramente ridotto quello che viene proposto. Ma soprattutto mi pare che l’atteggiamento della Soprintendenza ed in particolare della Piccarreta sia istituzionalmente non corretto». Solo ieri, come detto, il sindaco ha ricevuto l’invito «pur avendo chiesto da mesi informazioni sul castello e sul piano di valorizzazione che si doveva realizzare tra Comune e Sovrintendenza, come sancito in un incontro con il direttore generale del ministero, la sovrintendente e me. Perché non basta la fruizione con visite guidate, che è estremamente riduttiva. Quel castello per noi è il principale bene monumentale ed il principale attrattore della città, siamo interessati quindi a costruire un processo di valorizzazione che lo veda aperto tutta la settimana, da mattina a sera, perché riteniamo che possa essere fondamentale per lo sviluppo turistico e quindi economico di Brindisi». E proprio questo era stato chiesto, ed ottenuto, dal ministero per i Beni culturali. «Ma da ottobre – prosegue Rossi – si sono perse le tracce della Soprintendenza. E nonostante le ultime richieste, anche alla nuova sovrintendente, ci è stato detto che si stava valutando a che punto erano i lavori. E oggi, invece, scopro da un invito che c’è un’inaugurazione per fare le visite guidate». Il sindaco, poi, chiarisce che «i beni culturali sono di proprietà del ministero e della Soprintendenza e gestiti da loro, nessuno lo mette in discussione». Ma, aggiunge: «Per i piani di valorizzazione il coinvolgimento dell’amministrazione comunale è fondamentale e assolutamente necessario». Dunque, incalza, «occorre ristabilire rapporti corretti con la Soprintendenza. Questo dirò all’inaugurazione all’architetto Piccarreta, che non vedo da ottobre e che non ha avuto nessuna remora a non informare il Comune di quello che stava accadendo, nonostante le ripetute richieste di informazioni». Infine, Rossi rivolge un invito a tutti i cittadini: «Venite tutti quanti, perché non si fa un’inaugurazione tra quattro amici al bar.

Dopo di che, l’apertura vera e propria sarà quando il Comune sarà coinvolto in un piano di valorizzazione che preveda la piena fruibilità del castello. Perché dopo anni di restauri non vorrei che qualcuno pensasse di richiudere per attendere finanziamenti per nuovi interventi».

Gli interventi, punto per punto

L’elenco dettagliato degli interventi, in ogni caso, è lungo ma molto interessante e comincia dall’Opera a Corno, con il restauro dei prospetti interni ed esterni, il ripristino della rampa lungo il fronte est della stessa Opera a Corno e di tutta la grande piazza d’armi, oggetto anche di una campagna di scavo, il recupero della ex cappella e la ricostruzione del “camminamento di ronda” ovvero il camminamento crollato che collegava il castello con il forte. Un’opera, quest’ultima, dal notevole impatto, realizzata con una struttura metallica a tubi e giunti. Per dare continuità al “nuovo” camminamento tra il Forte a Mare e il vero e proprio maniero, è stata realizzata una passerella al piano primo del Castello Alfonsino, con conseguente riconfigurazione del percorso, che era dissestato, sul fronte est del castello, che permette quindi di raggiungere la terrazza interna. Recuperati anche i vani del primo piano del castello, grazie al restauro degli intonaci e delle pavimentazioni. A questo si aggiunge la realizzazione e la messa in sicurezza del vano ascensore esistente e danneggiato in uno dei tanti raid vandalici subiti dal maniero. Realizzata anche un’area di sorveglianza, localizzata al piano terra del castello mentre le sale espositive, con spiccata attenzione alla multimedialità, si trovano nella ex cappella dell’Opera a Corno, raggiungibili dall’ingresso principale del castello; al primo piano del maniero, invece, una stanza sarà dedicata alla realizzazione di mostre ed esposizioni. Naturalmente, sono stati ripristinati tutti gli impianti elettrici saccheggiati negli anni, oltre che i servizi igienici, in modo da rendere finalmente fruibile l’area.

Il traguardo

Un obiettivo atteso da molto tempo, non solo per consentirne la visita ai brindisini ma anche perché il complesso, tra Castello Alfonsino e Opera a Corno, rappresenta un attrattore turistico di notevole valore per la città. Un attrattore che fino ad oggi è rimasto sostanzialmente sulla carta, visto che per moltissimi anni, da ben prima dell’inizio dei lavori di restauro, l’area è rimasta inaccessibile. Almeno ufficialmente, perché in realtà più di qualcuno riusciva ad entrare abusivamente. Qualcuno solo per visitare il castello, molti altri invece per mettere a segno atti di vandalismo che, negli anni, hanno danneggiato gravemente le strutture. In alcuni casi era stato utilizzato perfino per nascondere merce illegale.

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