Raid in villa, preso il commando: operazione lampo dei carabinieri

Raid in villa, preso il commando: operazione lampo dei carabinieri
di Alfonso SPAGNULO
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Lunedì 5 Agosto 2019, 11:50 - Ultimo aggiornamento: 12:16

Svolta nelle indagini relative alla sparatoria avvenuta venerdì sera a Fasano, in contrada Matarano, dove era stato preso di mira il 57enne Giacomo Ancona. Una vera e propria spedizione punitiva nel corso della quale erano state bruciate anche tre autovetture: un'Audi A3, una Fiat Panda e una Fiat Seicento.

Ieri pomeriggio Fasano è stata stretta d'assedio dai carabinieri della locale Compagnia, dell'Aliquota di Pronto Impiego antiterrorismo di Brindisi, nonché dello Squadrone Eliportato Cacciatori Puglia di stanza a Jacotenente (Foggia) e un velivolo del Nucleo Elicotteri di Bari. Diversi gli arresti effettuati. L'intero gruppo di fuoco pare sia finito in manette. I particolari saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che avrà luogo questa mattina, alle ore 10.30 presso il Comando Provinciale di Brindisi. I reati contestati ai fermati vanno dal tentato omicidio, al porto abusivo di armi clandestine, esplosioni pericolose, danneggiamento seguito da incendio e danneggiamento aggravato, rapina aggravata dalla violazione di domicilio, rissa e lesioni aggravate. Subito dopo il grave episodio i militari della Compagnia fasanese avevano avviato serrate indagini per risalire agli autori del raid. Un'azione cruenta con i banditi che hanno sparato all'impazzata con l'intenzione di uccidere dato che hanno mirato ad altezza d'uomo utilizzando diverse armi. Nell'immediato sono state passate al setaccio tutte le immagini dei sistemi di videosorveglianza delle zone adiacenti alla villa e sono state acquisite tutte le informazioni necessarie a delineare i contorni della vicenda.

Una vicenda che ha comunque sconcertato la comunità fasanese. Era da anni che non accadeva un episodio del genere. Una vera e propria spedizione punitiva che poteva culminare in tragedia. E proprio per questo le forze dell'ordine volevano dare una risposta immediata riuscendoci. Prima del raid in contrada Matarano c'erano stati altri momenti di tensione che pare abbiano interessato persone vicine alla famiglia Ancona e che successivamente hanno scatenato la rappresaglia: una rissa nei pressi di un bar dove qualcuno ha anche impugnato un coltello e un'altra discussione successiva. I Carabinieri, come detto, non hanno tralasciato alcuna pista ma ipotizzando un regolamento di conti non hanno perso di vista il passato del 57enne preso di mira noto alle forze dell'ordine per reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti. Il gruppo di fuoco non ha avuto scrupoli e non ha avuto timore di sparare contro l'abitazione dove risiedono ben tre nuclei familiari tra cui anche dei bambini. Dicevamo del gran rumore mediatico in città.

Non si parlava d'altro e si temeva una recrudescenza di violenza che andasse ad intaccare l'ormai annosa tranquillità cittadina. I Carabinieri della Compagnia di Fasano, agli ordini del capitano Daniele Boaglio, già la sera stessa dell'agguato hanno portato in caserma alcuni testimoni tra cui la moglie di Giacomo Ancona. Dalle famiglie prese di mira, comunque, la collaborazione è stata scarsa ma a questo i militari dell'Arma erano già preparati. Hanno effettuato perquisizioni in alcune abitazioni di pregiudicati sia a Fasano centro che nelle frazioni riuscendo in breve tempo a risalire agli autori del raid.

I nomi.

In carcere sono finiti:  Francesco Angelini (40 anni), Francesco Girolamo (31 anni), Bartolomeo Abiuso (29 anni) e Onofrio  Margaritondo (43 anni), tutti di Fasano.

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