Ragazzo in scooter colpito in testa dal lancio di pietre: «Avrebbero potuto ucciderlo»

Ragazzo in scooter colpito in testa dal lancio di pietre: «Avrebbero potuto ucciderlo»
di Lucia PEZZUTO
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Venerdì 13 Settembre 2019, 11:57 - Ultimo aggiornamento: 16:57
Avrebbe potuto avere conseguenze gravi il lancio di pietra che l'altra notte ha colpito un ragazzino che in scooter transita lungo via Provinciale San Vito, accanto al dormitorio. La vittima è un giovanissimo brindisino di 17 anni, colpito alla testa da un sasso mentre con il suo scooter faceva ritorno a casa.
Era circa l'una di notte quando il giovane, a bordo del suo Yamah Xenter 125, di rientro da una serata al cinema con gli amici, stava percorrendo via Provinciale per San Vito in direzione Casale per raggiungere la sua abitazione. Transitando davanti al dormitorio, dove trovano ospitalità circa un centinaio di immigrati, qualcuno ha pensato bene di lanciargli addosso una grossa pietra dall'interno del cortile. Il sasso è finito dritto in testa al giovane che fortunatamente indossava il casco e per questo motivo non ha avuto conseguenze.

E' stata questione di attimi, il ragazzo ha sbandato ma è riuscito comunque a mantenere il controllo del mezzo, nel frattempo una vettura sopraggiungeva alle sue spalle. «La pietra è piombata sulla sua testa, si è spaccata in due, una parte è rimbalzata prendendo lateralmente lo scooter sfasciando la plastica e l'altra parte cadendo sul manto stradale è finita sotto l'auto che si trovava alle spalle di mio figlio, ed ha forato» racconta ancora sotto shock il padre del 17enne. «Se mio figlio fosse scivolato l'auto gli sarebbe andata sopra. O se invece del ragazzo con il casco ci fosse stato un tipo in bicicletta lo avrebbe ucciso».

Sul posto è intervenuta una volante della polizia per i rilievi del caso. E' stato stilato un verbale nel quale è stato riportato l'accaduto, soprattutto il fatto che il sasso provenisse dall'interno del cortile del dormitorio. Le vittime hanno chiesto agli agenti di entrare nella struttura alla ricerca di qualche elemento utile all'identificazione del responsabile ma pare non sia stato possibile, più che altro per una questione di ordine pubblico. «Mi hanno detto che per ragioni di opportunità non si poteva entrare di notte nella strutura» riferisce il padre del giovane. «Io sono molto preoccupato. Non si può tollerare una cosa simile, non si può stare con l'ansia che quando passi là davanti ti tirano le pietre. Ma poi io ho anche una ragazzina che torna a casa a piedi da sola, percorre quella strada. Io sono seriamente preoccupato. Se c'è un problema qualcuno deve intervenire, io da genitore cosa posso fare, posso fare ben poco».

Il lancio di sassi dal cortile del dormitorio non pare sia una storia nuova. Ascoltando le testimonianze di alcuni residenti si scopre che si sono già verificati episodi simili. «Sono due in particolare - dicono - che tirano le pietre dalle inferriate, preferibilmente la sera. Quando pensano che nessuno possa vederli. Sicuramente si tratta di gente disturbata perché certi gesti le persone normali non li fanno».
Il 17enne con lo scooter ha rischiato grosso la scorsa notte, a vedere le due metà della pietra lanciata dritta in testa si può solo immaginare cosa sarebbe accaduto se il ragazzo non avesse avuto il casco a proteggerlo, senza contare il pericolo di finire investito dall'auto che era alle sue spalle se avesse perso il controllo della moto e fosse caduto sull'asfalto. Come dire: per questa volta è andata bene.
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