Rifiuti, Comuni del Brindisino contro il subcommissario Aro: «Ignote le attività svolte»

La raccolta dei rifiuti abbandonati
La raccolta dei rifiuti abbandonati
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Venerdì 10 Giugno 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 20:32

Il sub-commissario dell’Aro Br2 batte cassa, chiedendo di essere pagato per il lavoro svolto nel 2021 e nei primi mesi del 2022, ovvero circa 7mila euro. Lavoro che, tuttavia, i Comuni che compongono l’Aro, l’Ambito di raccolta ottimale che si occupa in maniera centralizzata del servizio di raccolta rifiuti per le città di Brindisi, Mesagne, San Pietro Vernotico, Cellino San Marco, Sandonaci e Torchiarolo, contestano. Tanto da ritenere “non procedibili le richieste economiche del sub-commissario”.

La “rivolta” degli assessori

A prendere la decisione, su delega dei sindaci, sono stati gli assessori all’Ambiente Massimo Vitali, Gianluca Zurlo, Mariateresa Saracino, Davide Montinaro e Antonella Miccoli. Il commissariamento dell’Aro Br2 risale, per la precisione, a marzo dello scorso anno quando la Regione, per velocizzare il procedimento relativo all’appalto unico decennale della raccolta rifiuti atteso ormai da diversi anni, ha messo alla guida dell’Ambito il direttore generale dell’Ager Gianfranco Grandaliano. Che, a sua volta, a luglio dello scorso anno ha nominato sub-commissario Giuseppe Di Perna, di Altamura. Con due deleghe ben precise: espletamento delle attività propedeutiche all’aggiornamento del piano industriale del servizio di raccolta, spazzamento e trasporto dei rifiuti urbani a livello di Aro; attività tecnico-amministrative relative alla procedura di affidamento del servizio e di avvio della direzione esecutiva del contratto. E proprio alla luce di questo incarico, Di Perna ha richiesto il pagamento delle competenze dal 5 luglio dello scorso anno, giorno della sua nomina, fino al 31 marzo scorso.

Le contestazioni

Ed è qui che arrivano le contestazioni da parte dei Comuni che compongono l’Aro. “Dalla data del commissariamento dell’Aro Br2 ad oggi non risultano azioni positive per il raggiungimento degli obiettivi posti a fondamento del raggruppamento tra gli enti”, si legge nei verbali della riunione di mercoledì scorso. Proprio a causa del fatto che non si è ancora arrivati a bandire la gara per l’appalto unico, infatti, i Comuni dell’Aro Br2 “hanno espletato o stanno espletando procedure di gara per l’affidamento di contratti di durata biennale aventi clausola di risoluzione immediata in caso di avvio del servizio unitario, e ciò dalla data dell’avvenuto commissariamento senza che vi sia stato impulso alla predisposizione degli atti propedeutici per addivenire all’affidamento del servizio a gestione unitaria”.

Un problema serio, per i Comuni, considerato che proprio la limitazione temporale dei contratti a due anni “comporta un disincentivo di partecipazione alla procedura ad evidenza pubblica e concomitanti difficoltà imprenditoriali nella pianificazione di investimenti che consentano un miglioramento della qualità del servizio”. Ed ecco perché, mettono nero su bianco i sei assessori all’Ambiente delegati dai rispettivi sindaci, “è intendimento dell’Aro Br2 di richiedere l’immediata revoca dell’attuale commissariamento, ripristinando le funzioni proprie dell’Aro al fine di svolgere quanto di propria competenza, superando la descritta fase di stallo”. Al sub-commissario, si legge nella delibera approvata dall’assemblea dell’Ambito, spetterebbe una indennità mensile “in relazione alle attività effettivamente svolte rispetto ai compiti attribuiti e certificate dal commissario ad acta”, oltre al rimborso delle spese “effettivamente sostenute e strettamente finalizzate a consentire l’espletamento delle mansioni assegnate”. Tuttavia, “allo stato per quanto a conoscenza dei presenti e tenuto conto di quanto sopra evidenziato, non sono note le attività effettivamente svolte nella fase di commissariamento”. In particolare per quanto riguarda Di Perna, “non risultano svolte né le attività propedeutiche all’aggiornamento del piano industriale del servizio di raccolta, spazzamento e trasporto dei rifiuti urbani a livello di Aro né tantomeno quelle tecnico-amministrative relative alla procedura di affidamento del servizio e di avvio della direzione esecutiva del contratto”.

Le richieste dei Comuni

Da qui, dunque, il netto “no” dei Comuni al pagamento del sub-commissario e la richiesta, al consiglio regionale, di prevedere un periodo temporale per le cosiddette “gare ponte” di almeno cinque anni. Oltre alla richiesta di avviare il percorso per la revoca del commissariamento, argomento rispetto al quale sarà il Comune di Brindisi a richiedere uno specifico incontro all’assessore regionale all’Ambiente Anna Grazia Maraschio ed al direttore generale dell’Ager Grandaliano.

Le percentuali della differenziata

Tutto questo accade mentre proprio l'Aro Br2 risulta il peggiore in termini di percentuale della raccolta differenziata. Dall’inizio dell’anno fino al mese di aprile, infatti, i numeri hanno oscillato - trascinati verso il basso dai pessimi risultati del capoluogo - tra il 49 ed il 51 per cento circa. A fronte del 64 per cento dell'Aro Br1 e addirittura di quasi il 70 per cento del Br3.

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