Aria inquinata: il primato spetta a Torchiarolo

Aria inquinata: il primato spetta a Torchiarolo
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Domenica 22 Aprile 2018, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 10:29
BRINDISI - È ancora una volta Torchiarolo l’unico comune della provincia a superare i limiti di legge per la presenza di polveri sottili. A certificarlo sono i dati sulla qualità dell’aria relativi allo scorso anno raccolti e validati dall’Arpa Puglia attraverso le centraline della propria rete.  Innanzitutto, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente certifica che «le misure in continuo delle concentrazioni ambientali degli inquinanti gassosi e del Pm2,5» e rilevati dalla rete di monitoraggio “Qualità dell’aria” per il 2017 «non superano i livelli fissati dalle norme».

Diversa la situazione per il Pm10, le più grandi tra le polveri sottili. In questo caso, infatti, il superamento c’è e riguarda la stazione di monitoraggio “Torchiarolo-Don Minzoni”. Qui, infatti, sono stati registrati 40 (due in più considerando i giorni di sabbia sahariana) superamenti del limite giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo, contro il limite massimo di 35 consentito dalla legge. I superamenti, fa notare l’Arpa, «si concentrano prevalentemente nei mesi freddi di gennaio, febbraio, marzo, novembre e dicembre». Per la precisione, a marzo il superamento è soltanto uno mentre 12 sono stati rilevati a gennaio e 11 a febbraio. A novembre i superamenti sono stati 10 mentre a novembre 8. Un dato, quello del 2017, che è comunque inferiore al dato dell’anno precedente (50) ed anche a quello del 2015 (56) e del 2014 (60).

Preoccupante, seppure non superiore al limite di legge fissato in 25 microgrammi per metro cubo, è anche la media annuale di Pm2,5, un particolato molto più piccolo e anche pericoloso del Pm10. La media del 2017, infatti, si attesta a 23 microgrammi per metro cubo ma con picchi molto elevati durante la stagione fredda: 44 microgrammi per metro cubo a gennaio, 37 a febbraio, 23 a marzo, 36 a novembre e 32 a dicembre. «Si rileva quindi - si legge nella relazione dell’Arpa - che anche per il Pm2,5 la media annua più elevata si è rilevata nel sito di Torchiarolo-Don Minzoni».

Per quanto riguarda gli altri Comuni, invece, sul fronte del Pm10 quelli con la media annua più elevata sono Mesagne (24 microgrammi per metro cubo, a fronte del limite di legge fissato a 40) e San Pietro Vernotico (24), seguiti da San Pancrazio (23), Brindisi (23 in via Taranto e anche al quartiere Perrino). Il maggior numero di superamenti della concentrazione oraria, invece, si registra - naturalmente dopo Torchiarolo - a Mesagne (17), San Pietro Vernotico (16) e San Pancrazio Salentino (13).

Per quanto concerte gli altri inquinanti, infine, come detto i dati sono sotto i limiti di legge. Come per il benzene (1,4 microgrammi per metro cubo a Torchiarolo, a fronte del limite di legge fissato in 4) e l’anidride solforosa, per la quale il dato più alto della provincia si registra a Brindisi, nella centralina in zona terminal Costa Morena, con 20 microgrammi per metro cubo a fronte di un limite di legge fissato in 125. Sempre in zona Costa Morena, si registra anche il livello più elevato di monossido di carbonio della provincia con 7,4 microgrammi per metro cubo a fronte del limite di legge di 10.
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