Metà polpo, metà seppia: avvistato nei mari pugliesi il rarissimo Tremoctopus - VIDEO

Il Tremoctopus ripreso da Rocco Cofano a Torre Canne
Il Tremoctopus ripreso da Rocco Cofano a Torre Canne
di Alessandra LUPO
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Mercoledì 12 Gennaio 2022, 14:02 - Ultimo aggiornamento: 21:26

È una specie rarissima di cui inizialmente si era solo sentito parlare. Ed era ricercata dai biologi marini da circa 40 anni. Si tratta del Tremoctopus violaceus; un cefalopode, dalle caratteristiche morfologiche a metà tra la seppia e il polpo che in genere misura tra i 5 e 10 centimetri.

Lo studio parte dalle segnalazioni dei pescatori e poi dalla collaborazione con i comuni cittadini che nei giorni scorsi lo hanno segnalato attraverso un video girato a Torre Canne. Il primo esemplare era stato trovato su una spiaggia ed era stato portato ai biologi per lo studio.

Ora è diventato oggetto di un articolo scientifico sulla rivista internazionale Mdpi, grazie a una collaborazione tra l'istituto Coispa tecnologia e ricerca - Stazione sperimentale per lo studio delle risorse del mare di Bari e l'università di Cagliari.

Una sorta di chimera acquatica

Si tratta della prima descrizione in così approfondita nel Mediterraneo, una vera e propria scoperta. Pierluigi Carbonara, ricercatore di Coispa spiega che lo studio «è stato eseguito in team con l'università di Cagliari dove erano presenti altri esemplari. Le prime segnalazioni risalivano infatti agli anni '80 e poi finalmente negli anni 2000 sono state scattate alcune fotografie che testimoniavano la reale esistenza di questo animale marino semisconosciuto e dalle caratteristiche molto interessanti: una parte del mantello di questa specie è molto sviluppata e viene utilizzata per confondere i predatori perché in particolari condizioni viene staccata dal corpo e abbandonata». È una strategia molto interessante e ben descritta su animali terrestri (basti pensare alla coda delle lucertole) ma molto poco nota in quelli marini. «Normalmente - prosegue lo studioso - il Tremoctopus vive nella "colonna d'acqua" che si trova molto al largo, lontano dalla superficie e anche dai fondali, quindi difficilmente si fa pescare o osservare da vicino».

L'esemplare spiaggiato a Torre Canne, infatti, potrebbe esserci arrivato dopo una forte mareggiata. Ma di certo questo piccolo e affascinante cefalopode ha ancora molti segreti da svelare.

Il video è di Rocco Cofano

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