Poche bancarelle per le feste patronali: solo 70 sui 100 posti a disposizione

Le bancarelle durante la festa dei santi patroni
Le bancarelle durante la festa dei santi patroni
di Francesco TRINCHERA
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 24 Agosto 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 23:26

Le feste patronali del 2022 si arricchiscono di un passaggio ormai tradizionale per la realizzazione dell’evento, quello relativo all’assegnazione degli stalli per i rivenditori, le cosiddette “bancarelle”. Le domande arrivate sono state 70 in totale, che, come ricordato anche nella determina dirigenziale del settore “Pianificazione e gestione del territorio – Attività produttive - Suap” del Comune di Brindisi, non hanno però coperto il totale delle postazioni previste nell’ambito della festività.

Cento stalli disponibili

Il Comune, infatti, aveva messo a disposizione 70 stalli dimensione di 4 metri per 3, riservati ad un “settore merceologico e alimentare senza manipolazione e senza preparazione o cottura sul posto”, con l’esclusione della preparazione sul posto di dolciumi tipici. In questo specifico ambito, la stessa determina che ha sancito l’approvazione della graduatoria porta come esempio “caramelle, olive, noccioline, frutta essiccata, prodotti da forno già pronti sfusi o imbustati”. Gli stalli in questione sono previsti su due delle principali direttrici del centro storico, corso Umberto e corso Garibaldi. Altre 30 postazioni della dimensione di 6 metri per 3, invece, comprendevano il settore alimentare “con somministrazione e manipolazione/cottura”. Per quel che riguarda questa tipologia, sono stati portati ad esempio “panini, carne arrosto, pesce arrosto, fritture”. Quest’altro tipo di stalli, nelle intenzioni di palazzo di città, sono stati destinati ad occupare via del Mare.

Occupati solo due terzi

Delle 70 domande che sono pervenute all’amministrazione comunale nei termini previsti, secondo quanto riferito dalla determina, “a seguito dell’esame d’ufficio” di quanto pervenuto è stato riscontrato che 58 appartengono alla categoria “settore merceologico e alimentare senza manipolazione senza preparazione o cottura sul posto”, mentre 10 sono comprese nella categoria “settore alimentare con somministrazione e manipolazione/cottura”. Le restanti due domande fanno invece riferimento “alla categoria intrattenimento” (si tratta delle classiche postazioni per il tiro a segno). Come evidente, le postazioni non coprono quanto era stato originariamente previsto dall’amministrazione comunale ed anche per questo nel corpo della determina è stata messa nero su bianco la riserva sulla possibilità “di accogliere anche qualche altra domanda pervenuta fuori termine”, anche se con alcune limitazioni come quella di non aver “alcun diritto di prelazione sulla scelta a prescindere dagli anni di anzianità in ordine di protocollo fino ad esaurimento degli stalli disponibili”.

La scelta della zona

La composizione della graduatoria, secondo quanto è stato stabilito dall’avviso pubblico comunale, prevedeva infatti che “ai fini della prelazione nella scelta della postazione” e comunque “nel rispetto delle indicazioni dell’amministrazione in merito alle zone per categoria merceologica”, ci sono dei criteri ben precisi, come quello relativo a “anzianità di partecipazione riferita agli ultimi 10 anni dell’evento” e quindi, in caso si fosse arrivati ad una parità di punteggio, si era stabilito di effettuare “un sorteggio tra gli ex equo fino all’assegnazione degli stalli previsti”.

In ogni caso, oltre trenta tra gli operatori che hanno inviato la domanda (e sono stati selezionati) ha “un’anzianità” di servizio nella festa che copre per intero di 10 anni in questione, mentre per i restanti si va a scalare da 9 sino a quelli che (circa una decina) hanno presentato la loro domanda per la prima volta nell’ultimo decennio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA