Patroni Griffi contro Rossi: «ll nuovo Piano regolatore toglie alibi alla politica dei No»

Patroni Griffi contro Rossi: «ll nuovo Piano regolatore toglie alibi alla politica dei No»
di Francesco TRINCHERA
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Lunedì 7 Novembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:20

Il futuro del porto di Brindisi alla luce del nuovo strumento urbanistico: ieri mattina, all’hotel Internazionale, c’è stato un momento di confronto sul nuovo piano regolatore portuale con gli Operatori portuali salentini. Ad introdurre i tratti del Prp, assieme al presidente di Ops Teo Titi, il numero uno dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale, Ugo Patroni Griffi, che ha posto soprattutto l’accento su come il documento programmatico possa presentare nuove possibilità di sviluppo per lo scalo del capoluogo, evidenziando che “se non ci dovessero essere intralci, a dicembre o gennaio questa città il piano regolatore ce l’ha”.

L’intervento

E' stato anche caratterizzato dalla polemica sulla questione di un annunciato disimpegno di Falck, che è stato smentito da Rossi Patroni Griffi ha esordito parlando di scelte che “non sono caotiche ma che si basano su fondamenta solide di diritto ed economia dei trasporti”. Il presidente dell’ente portuale ha spiegato che nonostante in precedenza i piani regolatori siano stati pensati con un orizzonte di 30 anni, rimanendo in vigore anche per più tempo, “oggi questo non è un limite come lo era in passato perché la normativa è stata radicalmente modificata: una volta approvato il Prp, gli assestamenti necessari per venire incontro alle modifiche del mercato ed alle evoluzioni che possono essere repentine sono possibili in tempi brevissimi”. Tra gli strumenti che possono aiutare, ha detto ancora Patroni Griffi, quello dell’autorizzazione unica Zes in ambito portuale (45 giorni), “che costituisce variante di qualunque strumento urbanistico, compreso il piano regolatore portuale” e che consente di intervenire per poter accogliere i nuovi investimenti. “Non siamo più quelli di prima” aggiunge poi con una punta polemica, aggiungendo che il Prp “non è più l’elemento del no, come è stato finora, le tavole su cui si è impalcata la struttura della repulsione di qualsiasi investimento”, anche perché “il piano regolatore non fa progettare opere”. Nel documento, infatti, non sono elencate nuove infrastrutture, anche se Patroni Griffi ribadisce la volontà di effettuarne (ad esempio, la stazione marittima), nell’ottica di “rendere il porto attrattivo, competitivo ed anche bello, perché questo la legge oggi ci consente”. In questo senso, il presidente dell’Authority ha rimarcato la necessità di avere due stazioni sottobanchina, sia per il traffico dei ro-pacs (passeggeri, camion, rimorchi) che quello crocieristico. Più in generale, l’idea è quella di provvedere alle diverse destinazioni delle aree portuali, comprese quelle “in cui i traffici maggiori non hanno ragione di esistere e devono essere restituiti a destinazioni anch’esse importanti come il diporto e la pesca”, normalmente quelle più vicine alla città. Tra le altre cose, Patroni Griffi ha dato due notizie: quella già accennata su Falck (considerata “cattiva”) ed una considerata “buona”, ovvero che “una compagnia primaria ci ha chiesto il gradimento sull’acquisto con i fondi di 500milioni di euro di una bettolina di gnl da collocare a Brindisi”.

Gradimento che l’ente portuale avrebbe intenzione di dare, anche per creare una filiera. I dettagli più tecnici del nuovo Piano sono stati illustrati da Francesco Di Leverano, dirigente di Adspmam che partendo dall’evoluzione del porto dal Piano regolatore del 1975 (e successive varianti) ha ripercorso l’analisi che ha portato all’elaborazione dello strumento urbanistico, a cui ha fatto seguito un dibattito con i vari attori territoriali.

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