Il Comune vuole vendere i “gioielli”
E c'è anche l'ex l'Agenzia delle entrate

L'ex sede dell'Agenzia delle entrate
L'ex sede dell'Agenzia delle entrate
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Domenica 26 Agosto 2018, 05:30
BRINDISI - Sta per arrivare, e sarà pubblicato nelle prossime ore, un nuovo bando per l’alienazione di diversi beni comunali, compreso l’ex palazzo delle finanze che nessuno, anche a causa del prezzo piuttosto elevato, fino ad ora ha voluto acquistare. Ma nell’elenco ci sono anche diverse novità come una sessantina di locali commerciali ed anche i palazzi abbandonati che si trovano all’inizio di via Cappuccini.

A prescindere dal doveroso, ma quasi certamente vano, tentativo di rimettere in vendita l’ex sede dell’Agenzia delle entrate che il commissario Santi Giuffrè aveva voluto con forza inserire tra i beni da alienare per provare a far quadrare i conti del bilancio comunale, l’amministrazione del sindaco Riccardo Rossi ha deciso di inserire nell’avviso pubblico nuovi cespiti.

A partire da una sessantina di locali commerciali, tra i quali anche diversi di quelli che si trovano in piazza Mercato e che vengono utilizzati come ristoranti o simili. Solo alcuni dei locali commerciali presenti nell’ultimo bando, che risale allo scorso mese di dicembre, sono stati effettivamente venduti. In quel caso, si trattava quasi esclusivamente - anche se con significative eccezioni - di piccoli locali nell’area della “piazza” di via Santa Maria Ausiliatrice.

Si aggiunge all'elenco, stavolta, anche un altro lotto, ovvero i ruderi all’inizio di via Cappuccini. Si tratta di ex alloggi popolari sgomberati perché pericolanti ed i cui residenti sono stati trasferiti ormai diversi anni fa in via Sant’Angelo in case nuove. I palazzi, nel frattempo, sono rimasti abbandonati al degrado. Un paio d’anni fa, tra l’altro, l’amministrazione Carluccio aveva stabilito - facendo propria una proposta dell’allora consigliere comunale Mauro D’Attis - di riqualificare l’area, senza la costruzione di nuovi edifici, realizzando aree verdi, campetti sportivi e servizi di quartiere. Un progetto che, evidentemente, non sarà più realizzato.

D’altronde, il Comune ha la assoluta necessità di recuperare almeno una parte di quegli otto milioni di euro di entrate in bilancio previsti dal commissario e che, alla fine, non si sono concretizzati o hanno comunque pochissime speranze di concretizzarsi. Da qui, la necessità di trovare nuovi lotti da mettere in vendita puntando - come aveva annunciato qualche tempo fa l’assessore al Bilancio Cristiano D’Errico - soprattutto su nuovi locali commerciali che fino ad oggi non erano stati inseriti tra i beni da alienare. E naturalmente sulle ex case popolari di via Cappuccini.

Ma doverosamente l’amministrazione ha comunque tentato di mettere in vendita anche l’ex palazzo delle finanze, che l’Agenzia delle entrate ha lasciato a causa di un fenomeno di smottamento della collina sulla quale poggia l’edificio. Durante l’amministrazione del commissario Giuffrè, la struttura era stata valutata circa sei milioni di euro nelle attuali condizioni e poi messa in vendita a poco meno di 3 milioni di euro. L’amministrazione Carluccio, invece, ne aveva previsto, pur senza avere a disposizione fondi, l’abbattimento, con la riedificazione in quell’area del parco della Rimembranza.

Al primo tentativo di vendita, però, le cose non sono andate bene e così, in linea anche con le previsioni normative, il Comune ha deciso di abbassare il prezzo, che stavolta si aggirerà intorno ai 2,3-2,4 milioni di euro. E se anche in questo caso nessuno vorrà saperne, toccherà al Comune trovare un modo per farsi carico dell’abbattimento ma prima ancora l'ente dovrà decidere cosa fare di quell’area.
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