Materiale pedopornografico nel telefono cellulare: indagato un 23enne

Materiale pedopornografico nel telefono cellulare: indagato un 23enne
di Danilo SANTORO
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Mercoledì 17 Febbraio 2021, 09:53

Detenzione di materiale pedopornografico: nei guai un 23enne di Ostuni. Il giovane è indagato nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Milano. Un'attività da parte dei pubblici ministeri titolari del fascicolo che ha visto una serie di perquisizioni in tutta Italia negli ultimi giorni. Forze dell'ordine anche nella Città Bianca: nell'abitazione del 23enne blitz da parte della polizia postale di Brindisi per acquisire ulteriori elementi da inserire nell'attività investigativa dell'autorità giudiziaria. In particolare gli inquirenti hanno sequestrato un cellulare nelle disponibilità del ragazzo. Oltre allo smartphone anche una sim ed una scheda di memoria interna. Le indagini si svilupperanno all'interno della strumentazione digitale prelevata ieri dal personale della polizia. Il reato contestato nei suoi confronti è di essersi procurato e detenuto materiale pedopornografico ritraente minorenni e nel compimento di atti sessuali. La polizia postale di Brindisi così, su delega della Procura di Milano ha sequestrato nel suo appartamento del materiale informatico. Nelle scorse ore da parte del 23enne è giunta anche la nomina quale proprio difensore di fiducia dell'avvocato Vito Cellie.

Le indagini da parte dell'autorità giudiziaria proseguiranno nei prossimi giorni, e si svilupperanno anche attraverso i primi elementi già acquisiti non solo in provincia di Brindisi. Gli investigatori sospettano dell'esistenza di una rete più ampia e diffusa in tutta Italia, con diverse ramificazioni, forse anche all'estero. Una diffusione di immagini e filmati pedopornografici che coinvolgono minorenni, divenuta, così, oggetto principale dell'inchiesta degli inquirenti.

Da qui anche i numerosi decreti di sequestro disposti nelle ultime ore, e che hanno interessato anche la provincia di Brindisi. Un lungo lavoro di tracciamento dell'indirizzo Ip che, rilevamento dopo rilevamento, ha portato alle utenze diverse, coinvolte in questo scambio di materiale in rete. Circostanze che ora anche il 23enne di Ostuni dovrà chiarire agli investigatori che lo hanno sottoposto ad indagini preliminari a piede libero.

Al momento, infatti, non è stato disposto nessun provvedimento nei suoi confronti. Le verifiche sono ancora in corso da parte della Procura di Milano, con gli ulteriori sviluppi del caso che potrebbero non essere immediati. I controlli in tutta Italia, in questa particolare inchiesta, sono destinati a proseguire, con l'obiettivo di individuare la base operativa da cui è iniziata la trasmissione dei file pedopornografici. Questo potrebbe portare anche ad individuare responsabilità penali, ben oltre il reato previsto all'articolo 600 quater del Codice penale, il solo per cui è indagato il giovane della Città Bianca. Per lui in questa fase sono escluse altre contestazioni. Tutti gli aspetti confluiranno all'interno dell'inchiesta più ampia dei magistrati del tribunale di Milano che puntano a stoppare la diffusione telematica del materiale informatico: un lavoro che viene svolto in stretta sinergia con la polizia postale di tutte le sedi italiane. Attività che ha avuto un impulso maggiore con i decreti di sequestro di alcune persone coinvolte nell'inchiesta. E tra questi anche l'ostunese.

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