Un ulivo da adottare: così una masseria di Ostuni salva i suoi "gioielli"

Un ulivo da adottare: così una masseria di Ostuni salva i suoi "gioielli"
di Oronzo MARTUCCI
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Venerdì 20 Maggio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:17

Ventiquattro ettari di terreno in contrada Mangiamuso, a poco più di un chilometro dalla costa, con 4.500 piante di ulivo, 850 delle quali censite come monumentali: sono i numeri della masseria Appia Traiana, a Ostuni, proprietà di Elena Tateo ed Alfonso Casale (fondatore della Telcom spa)  un’azienda agricola che produce olio extravergine d’oliva di qualità. La tenuta è anche residenza privata della famiglia Casale. E lì la famiglia Casale ha deciso di misurarsi con una nuova sfida (dopo quella industriale collegata ai marchi Telcom e Vasar con i quali vengono realizzati vasi da fiori, contenitori in plastica e mobili da giardino esportati in tutto il mondo): avviare una campagna per l’adozione degli alberi secolari che sinora ha permesso di ottenere 140 adesioni.

L'olio dop

Per ogni pianta l’adottante deve corrispondere la somma di 130 euro all’anno, ma non si tratta di un pagamento a fondo perduto, perché l’azienda agricola Appia Traiana (il nome proviene dall’essere localizzata lungo il percorso della vecchia strada Appia Traiana che conduceva da Roma a Brindisi) restituisce di fatto la somma ricevuta, facendo dono annualmente a chi partecipa al progetto di adozione di 10 litri di olio extra vergine di oliva. Si tratta di un olio certificato dop “Collina di Brindisi”. «In azienda i metodi di coltivazione escludono l’uso di pesticidi, diserbanti e fertilizzanti chimici nonché di veleni», sottolinea Alfonso Casale, il quale quindici anni fa, per poter seguire con maggiore competenza l’azienda agricola, conseguì il diploma presso l’istituto agrario Pantanelli di Ostuni con il massimo dei voti. Di più: a seguire conseguì la laurea triennale e poi quella specialistica in Sociologia presso l’Università del Salento con una tesi sulla Via Francigena del Sud, dalla quale ha avuto origine un libro dal titolo: “La Via Francigena del Sud. L’Appia Traiana come il Cammino di Santiago”. 

La produzione

Dunque, sul terreno circostante quella casa-masseria, ricorda ancora Casale, vi sono «alberi millenari che offrono con generosità olive caratterizzate da un sapore unico e inimitabile, importante ma delicato, ricco di sapore e gusto. La produzione delle olive esclude l’uso dei pesticidi, diserbanti e fertilizzanti chimici nonché di veleni, e ciò è da sempre vanto per le pregiate caratteristiche di questo oro verde». E probabilmente le buone pratiche, cioè la pulizia del terreno costantemente, hanno impedito che la Xylella colpisse anche una sola pianta.

L'idea vincente

«Le adozioni di alberi secolari sono una occasione straordinaria per costruire un progetto che rafforzi l’identità del territorio, che permetta la valorizzazione del contesto, che salvaguardi le piante», aggiunge Casale. «Le persone e le associazioni che hanno adottato gli alberi vengono tenute costantemente informate. Infatti, oltre a ricevere 10 litri di olio all’anno, possono dare un nome, ricevere le coordinate geografiche e le foto dell’albero adottato. Molti sostenitori del progetto di adozione vengono a farci visita, portano amici e diventano nostri amici. Si tratta di adozioni che coinvolgono cittadini italiani e stranieri, ponendo così le premesse per rafforzare un progetto al quale potrebbe dedicare maggiore attenzione la Regione. D’altro canto l’ulivo è presente nel simbolo della Regione Puglia e penso che una campagna di promozione potrebbe portare consistenti risultati. Molte piccole aziende potrebbero ricevere un aiuto concreto da iniziative di questo genere, così da garantire pur con mezzi limitati la salvaguardia del territorio», aggiunge. 
Nei giorni scorsi sono stati in visita all’azienda agricola Appia Traiana alcuni francesi che partecipano al progetto. Casale, come è solito fare, ha accolto gli ospiti e ha permesso loro di vivere una esperienza straordinaria, non solo spiegando il processo che porta le olive a trasformarsi in olio, ma allestendo un luogo per la degustazione dell’olio extra vergine in una delle tante caverne esistenti nell’area della masseria. 
L’adozione degli ulivi è un progetto che è stato lanciato in altre regioni d’Italia, a cominciare dalla Toscana. Anche in Puglia vi sono altre aziende che stanno sperimentando tale percorso. Nella speranza che tante altre se ne possano aggiungere. Tuttavia l’idea-progetto della famiglia Casale, che va avanti da una decina di anni, si è concretizzata in modo ottimale, con risultati che si spera possano migliorare attraverso l’arrivo di altre domande di adozione. Il progetto “Adotta un ulivo” può servire a creare piccoli flussi di turisti interessati a conoscere la Puglia anche attraverso le sue bellezze monumentale rappresentate dagli alberi maestosi che caratterizzano la Piana degli ulivi millenari all’interno della quale è collocata la stessa masseria Appia Traiana.

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