Lo strappo del parroco: «Anacronistico costruire una nuova chiesa in città»

Lo strappo del parroco: «Anacronistico costruire una nuova chiesa in città»
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 19 Febbraio 2020, 21:30
«La  chiesa di Ostuni non risponde più alle esigenze della comunità. Lo dico a mio discapito: è anacronistico nel 2020 costruire una parrocchia nuova». Tornato ad Ostuni dopo un’esperienza di 17 anni a Brindisi, don Maurizio Caliandro durante il suo intervento alla serata di presentazione della neonata associazione Hic et Nunc, non ha risparmiato critiche nei confronti di alcune scelte che riguardano la comunità della Città Bianca, con particolare riguardo alla possibile realizzazione di una nuova chiesa nella zona artigianale, lungo la provinciale per Carovigno.

Don Maurizio al momento è sacerdote della Santa Famiglia, proprio la parrocchia, attualmente ospitata nel convento di Villa Specchia, che in futuro potrebbe occupare i locali della nuova chiesa che sorgerà non molto distante dall’isola ecologica di contrada S.Caterina. «Oggi non esistono più le parrocchie con i territori. Il feudalesimo è stato abolito. Oggi esiste una comunità dove tu ti senti di appartenere in ragione della risposta che senti al tuo bisogno, per cui – ha affermato il sacerdote della Città Bianca- costruire una nuova comunità vuol dire spendere soldi inutilmente».
L’intervento pubblico di Don Maurizio è avvenuto all’interno di un convegno dal titolo “Io voglio vivere ad Ostuni” e dove otto dirigenti, in rappresentanza di vari settori, hanno dato la loro visione attuale della città, avanzando proposte finalizzate a creare opportunità di sviluppo e crescita nella stessa comunità.

E su questo fronte rientra anche l’ambito sociale e di spiritualità di ogni cittadino. «Io critico la chiesa ostunese che non risponde più alle esigenze: ci sono dei bisogni fondamentali – in maniera schietta e pubblica ha dichiarato Don Maurizio Caliandro- soprattutto giovanili, per cui non c’è risposta».
© RIPRODUZIONE RISERVATA