Il figlio lo accoltella, lui lo copre: «Mi sono ferito tagliando il pane»

Il figlio lo accoltella, lui lo copre: «Mi sono ferito tagliando il pane»
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Mercoledì 23 Ottobre 2019, 08:50 - Ultimo aggiornamento: 13:28
È stato arrestato con l'accusa di tentato omicidio del padre un 20 enne di Ostuni, provincia di Brindisi, Luca Armando Cantore, che la notte del 10 febbraio scorso, ferì gravemente il proprio genitore. Sono stati gli agenti del commissariato della Città Bianca a ricostruire il caso ed accertare le presunte responsabilità, nonostante - secondo quanto emerge dall'autorità giudiziaria- la famiglia del ragazzo abbia tentato di ostacolare l'attività investigativa.

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Alla base del folle gesto ci sarebbero i continui rimproveri del padre nei confronti del figlio per lo stile di vita condotto negli ultimi periodi dal giovane. Dissapori che sarebbero degenerati prima in una lite, e poi nell'accoltellamento. Nell'immediatezza del fatto il 20enne, prima si rese irreperibile alle forze dell'ordine, per poi raggiungere degli amici in un bar. Luca Cantore ora si trova in carcere a Brindisi, dopo l'ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura nei suoi confronti. Un'indagine complessa degli inquirenti, che si è conclusa nei giorni scorsi.

Attraverso l'acquisizione di una serie di indizi, poi diventate prove, i poliziotti, coordinati dal vicequestore Gianni Albano, hanno ripercorso l'intera sequenza del ferimento, non accidentale, subito dal 48enne nei pressi della sua abitazione. Analisi dei filmati video dell'area vicine all'ospedale, ma non solo: i detective della Città bianca anche con approfondimenti tecnici, superando la mancata collaborazione dei familiari, hanno ripercorso la lite, da cui scaturì il ferimento dell'uomo. Il padre dell'arrestato fu costretto a raggiungere l'ospedale della Città Bianca per l'aggravarsi immediato delle sue condizioni, a causa della perdita di sangue.

Ai medici il 48enne dichiarò di aver avuto un incidente domestico: sostenne di essersi ferito mentre tagliava il pane. Lo stato di salute in cui si presentò ai sanitari e soprattutto il punto preciso dove era in atto l'emorragia non convinsero, però, i medici del pronto soccorso di Ostuni, che come da prassi avviarono la segnalazione all'autorità giudiziaria. L'uomo, giunto a fatica da solo, venne trasferito nel reparto di chirurgia, e subì un complesso intervento anche di sutura da parte dell'equipe medica del reparto, durato tutta la notte.

Contestualmente, dopo la segnalazione alla Procura, iniziarono le indagini da parte del commissariato di Ostuni. Un'attività investigativa che non si è fermata alle prime sommarie dichiarazioni da parte del ferito. L'ipotesi dell'incidente domestico, anche per quanto emerso dagli accertamenti medici, non ha mai convinto le forze dell'ordine. Di qui l'esigenza di approfondire da parte dei poliziotti ogni aspetto di una vicenda, che gli stessi familiari del giovane avrebbero tentato di sminuire, confermando la causalità di quelle ferite.

Dalla ricostruzione dell'autorità giudiziaria oltre al padre, anche altre persone avrebbero tentato di ostacolare le indagini: la madre, gli zii materni e altre persone presenti al momento dell'accoltellamento ritengono gli inquirenti- subito dopo il gesto, ripulirono la scena del crimine, facendo sparire il coltello. Presunti tentativi di depistaggio, alla fine risultati vani, con gli agenti del commissariato di Ostuni, che dopo aver messo insieme tutti gli elementi, d'intesa con la Procura di Brindisi hanno chiuso il caso, e condotto in carcere il 20enne.
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