Oria, spaccio di eroina a conduzione familiare: processo per sette

Oria, spaccio di eroina a conduzione familiare: processo per sette
di Eliseo ZANZARELLI
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Giovedì 8 Settembre 2022, 16:06

Processo con rito immediato per i sette indagati, ora ufficialmente imputati, dell’operazione Beautiful condotta lo scorso 30 giugno a Oria dai carabinieri della Compagnia di Francavilla Fontana. L’ha disposto l’altro ieri la gip del Tribunale di Brindisi Vilma Gilli su richiesta della pm Livia Orlando. Al centro delle indagini e degli approfondimenti da parte della Procura vi fu un presunto giro di spaccio di stupefacenti - prevalentemente eroina - con epicentro proprio nella cittadina federiciana. 

L'evidenza della prova

La richiesta, in questo caso accolta, del giudizio immediato avviene qualora il pubblico ministero ritenga evidente la sussistenza di elementi di prova a carico delle persone sottoposte a indagini e prevede il salto di un ulteriore passaggio procedimentale: quello dell’udienza preliminare. I difensori legali degli imputati - Fabio Falco e Pasquale Annicchiarico - hanno a loro disposizione 15 giorni per decidere e concordare il da farsi, giacché potrebbero optare anche per abbreviato e patteggiamento.

Diversamente, il processo ordinario potrebbe avere inizio anche senza la sua primissima udienza a ulteriore garanzia degli accusati. Per quanto concerne questi ultimi, tutti arrestati circa due mesi fa, si tratta di: Massimo Italiano (27 anni, nato a Mesagne e residente a Oria); Giuseppe Mazza (49 anni, nato a Francavilla Fontana e residente a Oria); Gabriele Pipino (24 anni, nato a Brindisi e residente a Oria); Angelo Zanzarelli (42 anni, nato a Francavilla Fontana e residente a Oria); Anna Lucia Zanzarelli (45 anni, nata a Francavilla Fontana e residente a Oria). Erano stati disposti i domiciliari per: Simone Recchia (33 anni, nato a Mesagne e residente a Oria); Pasquale Vitrugno detto “Lino” (32 anni, nato a Mesagne e residente a Oria). Sempre stando alle tesi degli investigatori e degli inquirenti, si sarebbero nel tempo riforniti di droga anche fuori provincia - emerse Canosa di Puglia, nel territorio di Barletta, Andria, Trani - e poi l’avrebbero piazzata sul mercato nero nei loro e in altri territori. 

Le piazze dello spaccio

Oltre che al Nord della Puglia, si sarebbero approvvigionati anche a Taranto e a Squinzano, nel Leccese.Una gestione per così dire familiare e fidata degli affari illeciti, dato che molti degli imputati sono imparentati tra loro e proprio sul legame di sangue avrebbero imperniato il loro operare passato. Il nome al blitz - Beautiful - fu suggerito da loro stessi nel corso delle molteplici intercettazioni telefoniche concesse dalla Procura ai carabinieri. Quando parlavano coi presunti clienti, infatti, gli altrettanto presunti spacciatori pare solessero rivolgersi in tono colloquiali tipo: “Ehi, bello; ciao bello”.  Poi emersero anche pseudonimi per indicare gli stupefacenti: ape, birra, metà, documenti, caffè e altre amenità simili che non sfuggirono a coloro i quali su quel “giro” avevano da tempo puntato gli occhi. Conversazioni brevi ed efficaci quelle tra pusher e clienti, che sarebbero sfociate in cessioni di droga sia in un condominio alla periferia di Oria, dove vivono alcuni fra gli imputati, sia in determinati bar e stazioni di servizio, tutti periferici. Ora il procedimento evolve e ci sarà da comprendere se le tesi dell’accusa saranno prevalenti rispetto a quelle della difesa. Va da sé che fino a eventuale condanna definitiva nessuno può essere ritenuto colpevole. 

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