Dopo che uno dei medici di base storici è andato in pensione, proseguono disagi e finanche problemi in quel di Oria: circa 400 persone sono a tutt’oggi scoperte sotto il profilo sanitario, nel senso che devono arrangiarsi come possono finanche per una semplice prescrizione farmacologica. A sera, ci si rivolge alla guardia medica; al mattino, si sta in fila per cercare di avere nuovamente un dottore di famiglia al quale rivolgersi in caso di necessità. Una situazione di limbo che provoca malumori e persino qualche tensione, perché tra i cittadini senza più un punto di riferimento stabile ce ne sono alcuni che hanno costante bisogno di visite, medicine e cure, queste ultime prescrivibili soltanto da quello che un tempo era definito come medico della mutua.
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La situazione va avanti da quasi un mese
Della situazione, che purtroppo si protrae senza soluzione di continuità dallo scorso 14 marzo, quando è andato in pensione Salvatore Fella, sono al corrente il nuovo direttore dell’Asl di Brindisi Flavio Maria Roseto e il direttore amministrativo dell’ente Andrea Chiari, che sono stati puntualmente interpellati in tal senso anche dal consigliere regionale Maurizio Bruno (Pd) anche presidente del Comitato permanente pugliese di protezione civile.
Nei giorni passati, proprio l’Azienda sanitaria locale ha inviato 350 avvisi via pec a potenziali professionisti interessati a trasferirsi temporaneamente a Oria prima che la normale procedura di sostituzione sia portata a termine.
Uno degli interessati, a quanto si apprende, aveva accettato ma, al momento della firma, avrebbe improvvisamente rifiutato l’incarico.
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Gli altri medici sono tutti al completo
Infatti, nel frattempo, gli altri medici presenti nel borgo fridericiano sono già massimalisti - limite fissato a 1.575, con poche eccezioni al ribasso - e dunque non possono accogliere nuovi pazienti. Qualcosa che era già accaduto nei mesi scorsi quando, sempre a Oria, avevano lasciato il servizio altri medici generici (uno, purtroppo, in quanto deceduto prematuramente). La situazione, in quell’occasione, si era risolta lentamente e col trascorrere del tempo, tempo nel quale avevano preso servizio i nuovi preposti. Tra disservizi, malumori e qualche polemica, la speranza è quella che una soluzione-tampone ovvero definitiva si trovi quanto prima. L’incertezza - ed è un dato di fatto - grava al momento sia sui cittadini che, per forza di cose, sul sistema sanitario: non è affatto semplice soddisfare così tante persone rimaste “orfane” del loro dottore e spesso bisognevoli di terapie o semplice conforto per se stesse o per i propri cari.