Ore di angoscia per i lavoratori Versalis e Dema

Ore di angoscia per i lavoratori Versalis e Dema
di Elda DONNICOLA
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Giovedì 14 Gennaio 2016, 09:17

Si scrive oggi una nuova pagina sulle vertenze che più delle altre tengono desta l’opinione pubblica cittadina da diversi mesi e che tengono con il fiato sospeso almeno 800 lavoratori di Versalis e 138 di Dema. Non è detto che la nuova pagina porti con sé novità, né tanto meno le novità in cui confidano lavoratori e rappresentanti sindacali. Tutto dipende dagli esiti degli incontri attesi per oggi: il vertice a Roma tra il ministro dello sviluppo economico Federica Guidi e i rappresentanti delle Regioni che ospitano una sede o uno stabilimento Eni e la riunione della task-force regionale a Bari per la vertenza Dema.

Sul fronte Eni e la questione della vendita di Versalis ad un Fondo di investimento americano non ci sono grandi aspettative. Sembra scontato che il ministro Guidi ed i vertici di Eni-Versalis ripetano oggi ai rappresentanti delle Regioni, ciò che hanno già detto e ribadito nell’incontro che si è svolto martedì scorso alla presenza di una folta rappresentanza del sindacato nazionale.

E cioè che resta confermato il piano industriale di Eni e di Versalis in particolare ma che c’è bisogno di un partner che aggiunga risorse per potergli dare gambe. Sia il presidente di Versalis Salvatore Sardo che l’amministratore delegato Daniele Ferrari hanno ribadito che ancora nulla può essere ufficializzato sulle trattative in corso, facendo chiaramente intendere di non avere alcuna intenzione di recedere dall’intenzione di cessare una parte non meglio specificata delle quote di Versalis. Ed il ministro Guidi nulla di più impegnativo ha aggiunto se non che il tavolo vertenziale appena aperto tale resterà con l’obiettivo di salvare e tutelare il futuro della chimica italiana.

Delusione e amarezza non hanno celato i lavoratori e i rappresentanti sindacali brindisini presenti a Roma con una folta delegazione. «Questa sciagurata ipotesi per Brindisi – commenta Antonio Frattini di Filctem Cgil - rappresenterà sicuramente un problema nel problema, visti tutti gli impegni della società in riferimento alle bonifiche, la stretta correlazione impiantistica e strutturale con le altre società co-insediate nel Petrolchimico. Un futuro problematico per le possibili ripercussioni negative sui lavoratori diretti e dell’indotto che oggi sono impegnati in Versalis».

Oltre alla riunione di oggi, i lavoratori Eni-Versalis sono attesi allo sciopero di 8 ore fissato per il prossimo 20 gennaio. Le organizzazioni sindacali hanno annunciato inoltre, un’altra manifestazione di protesta che si svolgerà entro un mese davanti a Palazzo Chigi.

La questione Dema, l’azienda campana che opera nel settore aeronautico, è altrettanto nebulosa, molto incerta e a differenza della vertenza dei chimici, rischia di mostrare i suoi effetti negativi molto prima. A cominciare dalla cassa integrazione straordinaria richiesta dall’azienda malgrado la contrarietà delle organizzazioni sindacali, che partirà dal prossimo 18 gennaio a carico di 80 lavoratori si 138.

Il problema per Dema non sembra di facile soluzione. L’azienda campana ha sempre lavorato, in regime di mono-commessa, per AgustaWestland per l’esecuzione di una serie di lavorazioni. Lavorazioni che Finmeccanica circa un anno fa ha deciso di internalizzare. Ed è così che da un anno circa Dema è priva di commesse e quindi non può più garantire né il mantenimento dei livelli occupazionali, né tantomeno la sua stessa sopravvivenza. D’altra parte gli effetti si stanno manifestando anche nella sede campana, dove l’azienda ha dichiarato 100 esuberi su un totale di 600 lavoratori.

In questo contesto si inserisce l’incontro fissato per oggi presso la task-force per l’emergenza occupazionale che sarà presieduto dall’assessore Sebastiano Leo. Alla riunione sono stati invitati, oltre a Dema, anche Finmeccanica ed Agusta. Vale la pena ricordare però che solo qualche mese fa accadde più o meno la stessa cosa.

Allora l’assessore regionale al lavoro era Leo Caroli e fu stabilito che Agusta avrebbe garantito ancora qualche mese di lavoro per dare a Dema il tempo di guardare il mercato e diversificare la propria produzione. A distanza di questo tempo nulla di nuovo pare che sia accaduto se non la richiesta di una cassa integrazione straordinaria per il raggiungimento di obiettivo non meglio specificati.
Esaurito il passaggio regionale, si attende poi l’incontro fissato presso il Ministero dello sviluppo economico per il 29 gennaio. In realtà la convocazione da parte del Mise era stata fissata per domani, ma successivamente rinviata al 29 su richiesta dell’azienda campana.