Restano sotto sequestro la pistola a gas e 8.960 euro in contanti sequestrati al ragazzo di 18 anni nel corso delle perquisizioni avvenute nelle indagini sull'omicidio di Paolo Stasi, il ragazzo di 19 anni ucciso la sera del 9 novembre davanti alla sua casa di Francavilla Fontana.
Omicidio volontario
Il Tribunale del Riesame di Brindisi - sezione patrimoniale - ha respinto la richiesta di dissequestro presentata dall'avvocato difensore Leonardo Andriulio per conto del ragazzo che risponde in concorso con un 19enne, dell'ipotesi di reato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione dai futili motivi, di porto e detenzione in luogo pubblico di arma e di esplosione in luogo pubblico.
Droga: il movente
All'indagato viene contestato anche lo spaccio: possibile provento della vendita di droga, tutto quel contante trovato in casa dai carabinieri del Nucleo investigativo e della compagnia di Francavilla la mattina del 3 dicembre quando gli organi di informazione diffusero la notizia dell'iscrizione di due persone sul registro degli indagati. Non è stata ritenuta dimostrata la tesi difensiva che il denaro fosse il frutto dei risparmi accumulati dal ragazzo lavorando nell'azienda dello zio e dei regali del 18 compleanno festeggiato pochi giorni dopo l'omicidio di Paolo Stasi. Droga: il movente dell'omicidio, ipotizza l'ordinanza del Riesame.
Perizia sulla pistola
Per l'arma, invece, la richiesta di dissequestro è stata respinta per consentire di sottoporla ad una perizia sul potenziale offensivo Per dire se possa o meno avere esploso i due colpi che centrarono Paolo Stasi
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