Omicidio a Ostuni, il reporter aggredito: «Mi sono qualificato e sono stato assalito». Scatta la denuncia. La solidarietà dell'Ordine

Omicidio a Ostuni, il reporter aggredito: «Mi sono qualificato e sono stato assalito». Scatta la denuncia. La solidarietà dell'Ordine
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Venerdì 10 Gennaio 2020, 11:12 - Ultimo aggiornamento: 16:35
È Marcello Orlandini, direttore di Brindisireport.it, il giornalista aggredito fuori dall'abitazione dove ieri, in contrada Malandrino a Ostuni, un uomo ha ucciso la moglie con un colpo di pistola, a suo dire «partito accindentalmente». Arrivato sul posto fra i primi per documentare l'accaduto, Orlandini ha incrociato, appena fuori il cancello della villa dove si è consumato il fatto di cronaca, un uomo che gli ha chiesto chi fosse. «Al buio, pensando fosse un poliziotto - racconta il reporter a Quotidiano - mi sono qualificato come giornalista e subito sono arrivate altre persone, una decina in tutto, che mi hanno aggredito». 

Uccide la moglie con un colpo di pistola: «È partito per errore». Giornalista picchiato davanti all'abitazione

Orlandini è stato circondato «e preso a calci e pugni per diversi minuti - prosegue -; mi hanno anche fracassato il telefono cellulare, fino a che non è intervenuta la Polizia». Accompagnato in ospedale, il giornalista è stato sottoposto a una Tac toracica e dovrà restare 48 ore in osservazione. Questa mattina sporgerà denuncia presso il commissariato di Ostuni. A lui, la solidarietà dell'intera redazione di Nuovo Quotidiano di Puglia. 

Sull'episodio anche l'intervento dell'Ordine dei giornalisti della Puglia: “Il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Puglia è vicino al collega Marcello Orlandini per l’aggressione subita la scorsa notte mentre svolgeva la sua attività di cronista. L’aggressione è scaturita quando il collega ha detto di essere un giornalista. Colpito al volto da un pugno, è stato scaraventato a terra e percosso più volte da numerose persone. Solo l'intervento immediato degli agenti di polizia già presenti sul posto ha evitato il peggio. L'Ordine dei giornalisti della Puglia esprime solidarietà e vicinanza al collega "colpevole" soltanto di aver fatto fino in fondo il suo lavoro, andando di persona sul posto per raccogliere tutti gli elementi che servono a un giornalista per informare in modo completo i cittadini. L'episodio, pur in un contesto delicato com'è il luogo dove si è consumato un delitto, rivela il clima d'odio che sempre più frequentemente colpisce gli operatori dell'informazione e che non possiamo non stigmatizzare".
 
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