Nudo in chat con una 15enne, si uccide dopo l'avviso di garanzia

Nudo in chat con una 15enne, si uccide dopo l'avviso di garanzia
di Danilo SANTORO
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Domenica 24 Maggio 2020, 12:18 - Ultimo aggiornamento: 15:47
Un dramma doppio. Amplificato dal dolore della perdita di un figlio e da accuse gravi. È quanto stanno vivendo in queste ore una famiglia del brindisino e una milanese.
Un dramma che ha portato al suicidio di un 33enne, brillante professionista in carriera, poi all'informazione di garanzia al padre, per il reato di adescamento di minori in concorso. Una storia dai risvolti ancora poco conosciuti, che intanto, però ha avuto un primo tragico epilogo, con il gesto estremo del ragazzo. 
Tutto nasce da un flirt virtuale, a distanza, che il giovane avrebbe intrattenuto sui social con una 15enne di Milano. Secondo la denuncia presentata dai genitore della minorenne, ci sarebbero state conversazioni a sfondo sessuale, con scambio di foto osè tra l'adolescente e l'uomo. La querela di parte presentata alla procura di Milano avrebbe fatto scattare le indagini, con le forze dell'ordine che, seguendo i flussi dei dati ed il riconoscimento dell'indirizzo identificativo telematico, sono riusciti a rintracciare l'utenza fissa da dove avvenivano i collegamenti e le conversazioni sui social, Instragam, tra i due.
Una storia ed un legame, con la condivisione privata dei fotogrammi, che sarebbe iniziata subito dopo l'estate scorsa. Quello che in apparenza sembrava un gioco, poi, invece si è trasformato in qualcosa con tante ombre, considerato anche il risvolto tragico. Il giovane è stato ritrovato privo di vita nella sua casa. Una decisione giunta secondo alcune fonti investigative proprio poche ore dopo ave ricevuto l'informazione di garanzia, con il turbamento di aver coinvolto anche il genitore in questa vicenda.
Ma anche su questo aspetto la Procura potrebbe avviare particolari indagini. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, intanto, le chat e lo scambio delle foto non sarebbero avvenute, così, solo dal cellulare del giovane.
Il ragazzo, infatti, potrebbe aver utilizzato anche il sistema wi-fi per collegarsi alla rete, sfruttando l'utenza fissa, quando tornava in maniera saltuaria a casa dei genitori. Da qui il coinvolgimento nella vicenda penale anche del padre 65enne. 
La difesa dell'uomo, già in questa prima fase, conferma l'assoluta estraneità dei fatti contestati dall'autorità giudiziaria del capoluogo lombardo. 
In attesa di ricevere gli atti -la difesa- potrebbe vagliare anche una particolare circostanza: la possibilità che la ragazza, riconosciuta minorenne, durante la chat e la conversazione con il professionista, non avrebbe mai riferito di essere al di sotto dei 18 anni. Al momento, questa sarebbe solo un'ipotesi. L'unica certezza al momento è il doppio dramma, da una parte della famiglia pugliese, con la perdita di un figlio, ed il rischio di un processo da affrontare, per queste accuse. Dall'altra quella della famiglia lombarda, con una ragazzina su cui l'accaduto non potrà non avere gravi conseguenze.
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