Neet, a Brindisi risveglio dei giovani

Neet, a Brindisi risveglio dei giovani
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Martedì 7 Settembre 2021, 13:23

La percentuale di giovani che non lavorano e non studiano (Neet) torna a crescere a livello nazionale ma a Brindisi il dato è in controtendenza. Nel Mezzogiorno le evoluzioni positive si registrano solo per Brindisi (28,9 per cento da 36,8 per cento) e per Matera (24,5 per cento, -8 punti percentuali rispetto al 2010). Nonostante la pandemia, che nell'ultimo anno ha visto mandare in fumo tanti progetti di lavoro e di istruzione, a livello locale i giovani continuano a credere nella formazione.

Confindustria: negli ultimi anni gap ridotto grazie ad alternanza scuola-lavoro


«Un dato incoraggiante - afferma Angelo Guarini, direttore generale di Confindustria Brindisi - che evidenzia come si stia lavorando bene al fianco della scuola e dell'università. È un risultato caratterizzato da tante piccole azioni che di per sé possono non aver significato ma che insieme fanno la differenza». Guarini sottolinea come negli ultimi anni, grazie a progetti di alternanza scuola lavoro, sia stato possibile ridurre il gap tra domanda e offerta di lavoro.
«Grazie al contributo di personalità del mondo delle istituzioni e della magistratura - riprende Guarini - abbiamo fatto tantissimi incontri di orientamento per i giovani. Anche chi un lavoro lo ha già è disposto oggi ad investire in formazione e questo ritengo sia molto positivo».
Dopo alcuni anni di diminuzione, la percentuale di giovani che non lavorano e non studiano (Neet) torna a salire, raggiungendo nel 2020 il 23,3 per cento in media-Italia (+1,1 punti percentuali rispetto al 2019). Il trend è accentuato al Nord (16,8 per cento; +2,3 punti) e al Centro (19,9 per cento; +1,8 punti). Il Mezzogiorno, che registra invece una contrazione modesta (-0,4 punti), resta comunque su livelli doppi rispetto al Nord, con circa un giovane di 15-29 anni su tre che non è inserito in un percorso di istruzione o formazione ne è occupato (32,6 per cento).
Così l'Istat nel report sugli indicatori del Benessere equo e sostenibile (Bes). La provincia con il valore più alto del tasso è, anche nel 2020, quella di Crotone (48 per cento), che marca una distanza notevole da Pordenone (10,7 per cento), Ferrara (11,1 per cento) e Sondrio (11,9 per cento), le province più virtuose. In generale, tra il 2010 e il 2020 l'incidenza dei Neet aumenta per quasi i due terzi delle province. Tra quelle che invece presentano una dinamica nettamente positiva si segnalano Pordenone (17,9 per cento nel 2010; -7 punti percentuali) e Brescia (14,7 per cento nel 2020 da 21,6 per cento). Secondo le rilevazioni Istat, anche nel 2020 i livelli di partecipazione alla formazione continua, ovvero la percentuale di persone di 25-64 anni che hanno partecipato ad attività di istruzione e formazione nelle 4 settimane precedenti l'intervista, contrassegnano una distanza consistente tra il Centro-nord e il Mezzogiorno, ma la divisione tra le due aree non è netta. Questa configurazione territoriale dai contorni frastagliati è anche esito delle diverse dinamiche che hanno interessato i territori nell'ultimo anno, durante il quale si è registrata una generale contrazione della partecipazione alla formazione continua (-0,9 punti percentuali in media Italia) anche dovuta alle interruzioni durante l'emergenza sanitaria della possibilità di partecipare ad attività di apprendimento, che solo parzialmente sono state riconvertite in altre forme di fornitura. Un piano complessivo per 5 miliardi per cercare di formare e trovare lavoro a tre milioni di persone entro il 2025: sono gli interventi di politiche attive previsti dal Pnrr che attraverso il programma Gol (Garanzia occupabilità lavoratori) e il Piano delle competenze e il rafforzamento dei contributi per l'impiego dovrebbero migliorare sensibilmente la situazione del mercato del lavoro italiana.
M.C.C.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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