Furti a raffica nelle villette, residenti narcotizzati in casa dai ladri: paura nel quartiere

Furti a raffica nelle villette, residenti narcotizzati in casa dai ladri: paura nel quartiere
di Maria GIOIA
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Sabato 28 Novembre 2020, 09:23 - Ultimo aggiornamento: 29 Novembre, 09:56

Si ritorna a parlare di furti nelle campagne di Ceglie Messapica. Questa volta ad essere prese di mira dai ladri nella notte di giovedì sono state quattro villette di contrada Montevicoli. Ma c'è un aspetto inquietante emerso nelle denunce di tre episodi presentate ai carabinieri: i colpi in questione sono stati messi a segno mentre le vittime, tra cui due commercianti, erano in casa e nessuno di loro si sarebbe accorto di niente. Per questo non si esclude l'ipotesi che i poveri malcapitati possano essere stati narcotizzati, pur non accusando i sintomi tipici, quali nausea e mal di testa. Solo l'inquilino della quarta abitazione vicina alle altre, un ristoratore, ha sentito dei rumori all'esterno, accendendo le luci e mettendo in fuga i criminali.


Al momento, sull'accaduto sono in corso le indagini dei carabinieri, che mantengono il più stretto riserbo. Secondo quanto è stato possibile apprendere nella giornata di ieri, però, ad agire in ognuno dei casi in questione sarebbero stati almeno due malviventi incappucciati, gli stessi inquadrati intorno alle 3,30 della notte di giovedì dalle telecamere dell'impianto di videosorveglianza presente in una delle quattro abitazioni su cui si è concentrata l'azione criminale. E questo elemento potrebbe essere tra i più utili all'attività investigativa.
Intanto, ciò che impressiona di più in tutta questa brutta storia è che i ladri abbiano agito più o meno con lo stesso modus operandi, ma soprattutto senza che nessuno dei proprietari delle abitazioni in cui sono riusciti ad entrare si sia accorto della loro presenza. In particolare, nell'abitazione di un commerciante, che sorge nei pressi dell'area del sito turistico delle grotte di Montevicoli ed è dotata di impianto di allarme, i malfattori hanno cercato di forzare il portone di ingresso per poi dirigersi verso la finestra da cui hanno guadagnato l'accesso alle stanze.

Una volta all'interno, hanno fatto incetta dei profumi di marca presenti sul comò della camera da letto e di quelli presenti nei bagni per poi mettere le mani nei pantaloni dell'uomo, sistemati sul divano per la mattina seguente, e nella borsa della moglie. Arraffato il bottino, che conta alcuni monili d'oro, profumi e una somma di denaro, sono fuggiti.


A scoprire l'incursione è stato il commerciante solo ieri mattina. L'uomo non ha trovato i pantaloni al loro posto e successivamente ha notato dei profumi su un tavolo e la vicina finestra aperta. Incredulo e spaventato dal fatto di non essersi accorto di ciò che era avvenuto mentre lui dormiva, nonostante abbia il sonno molto leggero e riesca a sentire anche il minimo rumore, non ha potuto fare altro che recarsi presso la caserma dei carabinieri di via Premuda e presentare denuncia. E, come lui, anche le altre vittime si sono rivolte alle forze dell'ordine. Da una prima ricognizione, il bottino complessivo comprenderebbe una cifra di 800 euro, oltre a monili d'oro e profumi di note aziende.


La vicenda dell'altra notte dimostra che le incursioni di ladri in case di campagna continuano ad essere una piaga per il territorio cegliese. Periodicamente, si parla dei colpi compiuti in questa o quella contrada che si estendono in un'area extraurbana molto vasta. Si va dai furti di generi alimentari e di attrezzature agricole a vere e proprie razzie, alcune denunciate e altre no. Tempo fa l'associazione Antiracket Aciam organizzò anche un incontro con il capitano della compagnia dei carabinieri di San Vito dei Normanni, che assicurò servizi mirati per monitorare la situazione e affrontare di petto il problema. Ma, ad oggi, a Ceglie si continua a chiedere un potenziamento dei controlli e dell'illuminazione nelle zone periferiche.

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