Minacciano e derubano un anziano
Padre e figlia finiscono in manette

Minacciano e derubano un anziano Padre e figlia finiscono in manette
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Domenica 2 Settembre 2018, 08:00
BRINDISI - Un pensionato 70enne è stato vittima di un’estorsione, nonché di rapina da parte di due brindisini (padre e figlia), che a più riprese l’hanno minacciato di morte o di incendiargli la casa se non avesse continuato a sborsare denaro. Intimidazioni che stavano rendendo impossibile la vita dell’uomo e della moglie, costretti a consegnare - in più “rate” - 500 euro nelle loro mani, privandosi così del loro piccolo sostentamento pensionistico. Poi la svolta coraggiosa, quando la coppia di anziani si è presentata in Questura denunciare tutto.

Nella serata di venerdì, al culmine delle indagini condotte dai poliziotti della sezione Volanti e dai colleghi della Squadra mobile, il 58enne P.D. e la figlia 25enne M.D. sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in regime di domiciliari emessa dal gip del tribunale di Brindisi, su richiesta della locale Procura. Entrambi dovranno rispondere di estorsione e rapina in concorso tra loro.

«Ci devi dare 100 euro». Nel mese d’agosto è partita con questa pretesa quanto architettato da padre e figlia nei confronti del pensionato 70enne, minacciato di morte se non avesse obbedito. Una prima richiesta di denaro andata a buon fine: dopo il ritiro della pensione, la consegna delle banconote è avvenuto nel giardino dell’abitazione dell’anziano. Tutto finito? Per niente visto che padre e figlia sono tornati in azione anche il giorno successivo. In particolare, questa volta a farsi avanti presso l’abitazione della vittima è stata la 25enne, ma non bastavano più 100 euro: ne pretendeva altri 300 euro, in contanti e subito, e con una nuova minaccia, quella di incendiare casa.
Gli investigatori hanno poi accertato che i due sono riusciti a farsi consegnare complessivamente dalla vittima circa 500 euro, utilizzando sempre l’intimidazione. Dopo la denuncia, si sono messi subito in moto gli uomini della Squadra mobile per curare gli approfondimenti investigativi della vicenda. Così, nel giro di pochi giorni, gli investigatori sono riusciti ad accertare quanto architettato dai due indagati per depredare il 70enne, rimasto terrorizzato da quelle minacce: la morte o l’incendio della casa.

E proprio rispetto a questo tipo di reati, la Questura mette in guardia le fasce più deboli della popolazione e le esorta «a denunciare senza indugio alcuno queste forme di intimidazioni, senza aspettare o sperare che, accontentato il prepotente di turno, la vicenda si chiuda. Anche questo doloroso e triste avvenimento insegna che accontentare chi pretende qualcosa in modo illegittimo, segna l’inizio di una serie di pretese sempre maggiori, purtroppo, connotate anche da violenza crescente».

Le modalità molto cruente delle minacce, ben documentate nell’immediatezza e nell’approfondimento investigativi, grazie soprattutto alla lucidità della vittima, hanno infatti consentito di delineare il quadro accusatorio con sufficiente chiarezza e riscontri oggettivi, permettendo al pubblico ministero di richiedere nei confronti di padre e figlia la misura coercitiva personale che si è tradotta nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip.
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