«Minacciò di licenziare o trasferire l'ex dirigente»: indagato il sindaco Rossi. La replica: «Vicenda paradossale»

«Minacciò di licenziare o trasferire l'ex dirigente»: indagato il sindaco Rossi. La replica: «Vicenda paradossale»
di Alessandro CELLINI
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Domenica 18 Aprile 2021, 09:32 - Ultimo aggiornamento: 12:09

Minacce all'ex dirigente del settore Servizi finanziari del Comune di Brindisi Simone Simeone affinché assecondasse la sua richiesta nella redazione del bilancio di previsione. È l'accusa che la Procura di Brindisi muove al sindaco Riccardo Rossi, raggiunto ieri mattina da un avviso di conclusione delle indagini preliminari firmato dal pubblico ministero Pierpaolo Montinaro. Il reato ipotizzato è quello di violenza o minaccia aggravate a pubblico ufficiale.

L'indagine della Procura


Secondo la ricostruzione della Procura, Rossi avrebbe prospettato «un licenziamento o un trasferimento del Simeone ad altro ufficio, qualora quest'ultimo non avesse assecondato le richieste del Rossi, al fine di costringere il Simeone ad emettere, nello schema di previsione del bilancio 2020-2022 relativo al Comune di Brindisi, un parere favorevole, ovvero un atto contrario ai propri doveri di ufficio, in quanto il contributo Ager di un milione di euro, che il sindaco chiedeva di inserire, non era esistente, in quanto privo di documentazione di supporto». Il tutto, secondo il pm, in netto contrasto con due articoli del Testo unico degli enti locali. L'inchiesta è nata lo scorso settembre in seguito a una denuncia proprio del funzionario comunale (che nel frattempo è andato a ricoprire il ruolo di direttore generale della Provincia di Taranto).

La replica di Rossi


Non si è fatta attendere la replica di Rossi, che ieri sera ha bollato come «paradossale» l'intera vicenda: «Ho ricevuto la notifica di conclusione di un'indagine preliminare avviata nei miei confronti in seguito ad una denuncia da parte dell'ex dirigente ai Servizi finanziari del Comune di Brindisi, Simone Simeone, il quale asserirebbe di essere stato oggetto, da parte mia, di minacce di spostamento ad altro incarico o addirittura licenziamento per forzare il suo parere al bilancio previsionale 2020.

Una vicenda paradossale - ha aggiunto il sindaco - in quanto Simeone ha posto un parere negativo a quel bilancio e nulla è successo in relazione a ciò da lui denunciato: non c'è stato alcun provvedimento di rimozione d'incarico o licenziamento. Il dirigente ha svolto il suo incarico fino all'1 marzo 2021 in assoluta autonomia e senza interferenze. In questi giorni - ha concluso il primo cittadino - chiederò di acquisire tutte le carte e di essere ascoltato dal magistrato e valuterò tutte le iniziative, nei confronti dell'ex dirigente Simeone, a mia tutela».

Lo scontro sui conti


Insomma, la questione che ha tenuto banco a Palazzo di Città per mesi (prima lo scontro sul bilancio, poi la nomina di un commissario ad acta per il via libera al documento finanziario, infine l'istituzione di una commissione di indagine proprio su quelle frizioni) ha uno strascico giudiziario. Il via libera al bilancio fu dato in seguito dal commissario Sebastiano Giangrande, che aveva eliminata «per mancanza dei presupposti giuridici» proprio il contributo da un milione di euro da parte di Ager per la discarica di Autigno. Una questione rispetto alla quale, come emerge dal verbale, l'ex dirigente Simeone era tornato a rilevare che «la mancata apposizione di vincoli sulle spese finanziate dal contributo regionale in violazione dei principi contabili, come chiarito durante i vari incontri con la giunta, era una violazione di legge insanabile che ha determinato il parere non favorevole sullo schema di bilancio, che altrimenti sarebbe potuto essere favorevole con la presenza di tutte le altre osservazioni».

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