Attentati e minacce di morte alla società che gestisce i terreni confiscati alla mafia

Attentati e minacce di morte alla società che gestisce i terreni confiscati alla mafia
di Tranquillino CAVALLO
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Mercoledì 23 Ottobre 2019, 08:25 - Ultimo aggiornamento: 11:34
Ha destato non poca preoccupazione la notizia delle minacce, anche di morte, che sono giunte ai dirigenti della cooperativa Terre di Puglia e degli atti vandalici portati a segno ai danni dell'attrezzatura agricola, da parte di individui cui l'attività imprenditoriale, avviata dalla cooperativa sociale gemmata da Libera sulle terre confiscate alle cosche mafiose nel brindisino, evidentemente sta dando fastidio.

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A denunciare i fatti è stato Carmelo Rollo, presidente di LegaCoop di Puglia, che ha rotto il muro del silenzio e ha denunciato le minacce di cui è stata vittima la cooperativa Terre di Puglia di Mesagne (provincia di Brindisi) che, dal 2008, gestisce le terre confiscate alla Sacra corona unita i cui terreni sono collocati negli agri di Torchiarolo, Mesagne, San Pietro Vernotico e Fasano.

I fatti risalgono a poco prima dell'inizio dell'estate, quando chi gestisce la cooperativa ha ricevuto alcune lettere minatorie contenenti frasi scritte in dialetto. Non è tutto poiché gli ultimi atti intimidatori si sono verificati nella giornata di sabato 19 ottobre quando ignoti hanno manomesso gli impianti di irrigazione che si trovano nei campi di Torchiarolo procurando un danno alla cooperativa di qualche migliaio di euro. «Condanniamo - ha affermato Carmelo Rollo, presidente di Legacoop Puglia - senza se e senza ma gli episodi di Mesagne, a cui si aggiungono i gravi atti di Torremaggiore e San Severo dove gente senza scrupoli ha svuotato i silos di due cantine sociali, vanificando il lavoro di tante persone oneste. Per quel che ci riguarda non ci facciamo intimidire, continueremo con più determinazione, se possibile, a promuovere le cooperative nate per la gestione di beni confiscati alla mafia nonostante le intimidazioni, gli attentati o le minacce. Le esperienze sociali e lavorative di numerosi ragazzi, di tante persone coinvolte, continueranno a rappresentare una opportunità di sana crescita per questi territori. Si tratta di imprese che devono fare i conti non solo con le criticità del settore e del mercato, ma anche con un nemico invisibile e al tempo stesso prepotente e vigliacco, - ha proseguito il presidente di LegaCoop -. Le cooperative appaiono l'anello più debole, più facile da colpire dopo l'affidamento del bene. Occorre, quindi, sostenere modalità e strumenti garantiti dalle forze dell'ordine, che ringraziamo per la continua presenza e disponibilità perché non accadano più eventi di siffatta viltà. Infine, Rollo ha chiesto a tutte le persone un maggiore attivismo sociale, un protagonismo reale per cambiare in meglio un paradigma del nostro territorio».

L'episodio intimidatorio di sabato scorso si aggiunge alle missive, contenenti minacce personali, arrivate nello scorso mese di maggio. Nel primo caso si trattava di una lettera con dentro disegnate delle croci sotto le quali c'era la scritta, in un dialetto sconosciuto, «dovete morire». Dello stesso tenore la lettera successiva con su scritto: «dovete morire come cani». Infine, il ritrovamento di un portachiavi con la scritta «siete delle m..».

La cooperativa Terre di Puglia non è nuova a episodi intimidatori. Ad inizio attività, nel 2008, si verificarono alcuni atti incendiari che distrussero le colture cerealicole con il conseguente danno economico. L'allora questore di Brindisi fece piantonare dai suoi uomini i terreni coltivati a grano duro, da cui si producono i tarallini, anche di notte allontanando eventuali malintenzionati. La strategia funzionò e fu ripetuta anche alcuni anni dopo. Alla Coop è giunta la solidarietà del sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli: Gli atti intimidatori - ha affermato rappresentano un preoccupante rigurgito malavitoso sul quale, sono certo, le forze dell'ordine sapranno fare piena luce.
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