«Fiere del libro inutili e costose, organizzate sagre». Bufera dopo il post dell'editore

Una fiera del libro
Una fiera del libro
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Martedì 31 Maggio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 14:59

Fiere del libro inutili e costose, è polemica dopo il post dell'editore. La crisi dell’editoria passa attraverso la città di Mesagne con il “Festival della letteratura” la cui organizzazione e costi sono stati messi in discussione da un editore barese, Alessio Rega, che ha acceso i riflettori su un settore nevralgico della cultura. Lo stand più piccolo ha un costo di 500 euro. Ma non siamo al “Salone del libro di Torino” bensì a Mesagne. Intanto, su quanto espresso da Rega il Comune di Mesagne ha avviato un approfondimento amministrativo per comprendere la proposta che è giunta in municipio per svolgere il festival.

Lo spunto polemico

A mettere in discussione questa tipologia di festival è stato l’editore e giornalista barese Alessio Rega con un pensiero postato sui social. «Dato che in Puglia ne abbiamo pochi, sentivamo la mancanza di avere un altro festival del libro - ha esordito l’editore -. A fine agosto anche Mesagne avrà il suo Festival della letteratura. E addirittura c’è la possibilità di avere uno stand a prezzi allucinanti, quasi quanto il salone del libro di Torino». Secondo Rega «la verità è che qui uno si sveglia e per darsi un tono di intellettuale e promotore culturale mette sempre in mezzo i libri, in tutte le salse. E lo fa molto spesso senza avere la minima idea di cosa sia l’editoria, il mercato del libro, la situazione della lettura in Puglia. La cosa bella poi è che, tranne per gli autori di livello nazionale dove la pubblicità e la promozione non si spreca, gli altri autori servono solo a riempire slot. Molti vivono questa cosa come una grande possibilità perché in effetti sembra una cosa fighissima». La realtà è che nella maggior parte dei casi questi autori parlano a sedie vuote o a gente che capita per caso e trova una sedia per riposarsi. «Certamente – ha confermato l’editore -. O peggio a poveri ragazzi volontari istruiti per riempire i posti a sedere e fare da pubblico, annoiato». Poi c’è il discorso commerciale delle pubblicazioni. «Sulle vendite stendiamo un velo pietoso – ha tenuto a precisare Rega - sono più il tempo e i soldi che si perdono a fare i pacchi, spedire i libri, e regalare le immancabili copie omaggio che quello che si racimola dalle vendite. Però l’importante è aver partecipato al “Festival X”, così almeno per una sera ci si sente scrittori veri». L’editore ha quindi aggiunto: «Che poi le rotture ovviamente ricadono su noi poveri editori che dobbiamo sentirci le lamentale degli autori che, invece di accendere un cero alla Madonna per non essere stati inseriti in questi circhi, piangono. La verità è che in Puglia il “sacro libro” esiste da luglio ad agosto, poi per tutto l’anno tutti a dormire. Ma fate la sagra del panzerotto che è molto meglio, lasciate stare i libri che se ne leggete uno all’anno è un miracolo, ovviamente la copia che richiedete in omaggio, guai a comprarne una».

Il post dell'editore

Il dibattito in città

Naturalmente, quanto denunciato dall’editore Alessio Rega ha aperto un dibattito piuttosto ampio e partecipato con da una parte coloro che vorrebbero eliminare le presentazioni di pubblicazioni, secondo cui «le presentazioni servano solo ad annoiare amici e parenti che vengono a vederti giusto per non farti restare male», e coloro che le sostengono, e osservano che «le presentazioni annoiano solitamente quando un autore non è capace di tenere il pubblico». C’è, anche, chi ha fatto notare: «Cosa ti aspettavi da una regione che non legge, non apprende e non recupera ciò che ha studiato a scuola? Devi aspettarti solo sagre, pardon: festival, della lettura e dei libri equiparati a quelle dei panzerotti, delle sgagliozze e del polpo». Infine, c’è chi ha proposto di «ripensare, necessariamente, alla “formula” del festival che, purtroppo, spesse volte sono un elenco di ospiti, senza un chiaro filo conduttore».

La posizione del Comune

Intanto, sul “Festival della letteratura” il Comune di Mesagne vuole vederci chiaro e con gli uffici preposti sta approfondendo la vicenda. «La proposta del festival della letteratura è una delle tante che è giunta in Comune – ha spiegato Marco Calò, consulente politico del sindaco Toni Matarrelli per la Cultura – a noi è stata fatta una proposta a zero costi per l’ente. In ogni modo stiamo approfondendo quanto postato sui social dall’editore Rega».

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