Succursale del Maxxi, via Appia patrimonio Unesco. Ciracì: «Candidiamo Brindisi a capitale italiana della cultura»

Le colonne terminali della via Appia e la casa di Virgilio
Le colonne terminali della via Appia e la casa di Virgilio
di Danilo SANTORO
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Venerdì 20 Gennaio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 08:27

«Va benissimo la candidatura a Patrimonio Unesco dell’Appia Antica, ma ritorno a Sgarbi che oltre Brindisi ha citato Ostuni: credo che una candidatura congiunta di queste nostre due città a Capitale Italiana della Cultura riuscirebbe a sbaragliare qualsiasi competitor e sarebbe l’occasione per costruire un dossier che mettesse l’idea Maxxi-Formazione per l’arte in cima al progetto».

Il dibattito su crescita e cultura

Un interesse che cresce su più fronti in ambito culturale per il territorio Brindisino. Nicola Ciracì, attuale presidente del Consiglio di amministrazione dell’Accademia di Belle arti di Lecce, dopo aver accolto favorevolmente la proposta di Vittorio Sgarbi per una sede distaccata del Maxxi a Brindisi, si fa promotore di una nuova iniziativa che coinvolge il capoluogo messapico ma anche la Città Bianca: preparare un dossier per una candidatura unica del territorio a Capitale italiana della Cultura 2026. «Per troppe volte la Puglia ha mancato questo riconoscimento negato a Bari, Taranto e a tante altre bellissime nostre città. Sarebbe importante - ritiene Ciracì - se i futuri candidati sindaci delle due città, chiamate al voto, si impegnassero su questo buon proposito avendo peraltro Mesagne come esempio virtuoso».

Il tandem per superare le sconfitte passate

Per la Città Bianca non sarebbe una proposta nuova: già nel 2016 la Pro Loco insieme all’allora amministrazione comunale di Ostuni tentò la scalata, senza riuscire ad entrare nella short list. Ora però, dopo la Via Appia candidata a Patrimonio Unesco (con il pieno coinvolgimento dei territori di Brindisi e Ostuni e dell’intero Alto Salento) e sull’onda dell’iniziativa di Sgarbi per realizzare una sede distaccata del Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Ciracì ritiene possano esserci le basi per riprovare, con maggior fortuna ad ottenere questo ambito riconoscimento che ha una rilevanza ben oltre i confini nazionali.

Mesagne, dodici mesi fa, riuscì ad entrare nei primi 10 per l’edizione del 2024, ma venne poi superata da Pesaro nell’ultima fase della selezione.

Il ruolo delle elezioni amministrative

Secondo quanto riferisce l’ex parlamentare, così, l’eventuale candidatura unica di Brindisi e Ostuni dovrebbe nascere anche da un accordo tra i futuri candidati sindaci dei due Comuni, con il capoluogo che sarà chiamato al voto già nella prossima primavera, ed Ostuni che , in caso di mancata richiesta di proroga della commissione straordinaria, eleggerà il nuovo primo cittadino a ottobre. In caso di proroga nella primavera del 2024. Nei giorni scorsi Ciracì, per due mandati presidente del Conservatorio di musica “Tito Schipa”, intervenendo sull’ipotesi Maxxi a Brindisi aveva sostenuto che «Sarebbe un’occasione d’oro a condizione che non sia un’idea rigida basata esclusivamente sul recupero di un luogo, ma diventi un’occasione per creare conoscenza e offrire alle nuove generazioni un’opportunità di studio e lavoro sul territorio. Questo è il punto focale, la mancanza di queste ultime è oggi la causa della immensa desertificazione culturale giovanile a cui sono esposte molte aree del mezzogiorno». «Come Accademia ci siamo e sono certo – aveva specificato Ciracì - che anche Unisalento darà il suo sostegno: ma qualcuno dovrà muoversi in città».

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