Un video manifesto annuncia e promuove il movimento artistico e culturale “Ulimei”, per il recupero degli alberi colpiti da xylella. “Ulimei”, cioè “olivi miei” è una community che nasce con l’intento di dare nuova vita agli ulivi colpiti dal batterio, ricongiungersi alla terra e riscoprire la bellezza dello stare insieme in campagna.
«Abbiamo fatto un sogno collettivo in un luogo in cui oggi la vita stenta a manifestarsi. Alcuni ulivi disseccati sono stati oggetto di un riadattamento ambientale e ri/consacrazione. Gli alberi d’ulivo - scrivono i componenti del gruppo - nonostante la loro longevità ultrasecolare oggi rappresentano la metafora della precarietà della vita terrena. Consapevoli che non rientreranno più in vegetazione, abbiamo vestito a festa la morte dando vita ad un rito di socialità e creatività, di ancestrale sopravvivenza umana, condividendo un’esperienza artistica singolare attraverso l’utilizzo di materiali, stoffe e colori naturali. Ci siamo così immersi in una campagna sfinita da un diserbo indiscriminato. La prima iniziativa ideata da un gruppo di amici è stata quella di colorare due ulivi nella campagna del Salento, tra le più colpite dal batterio, “trasformando” di fatto un cimitero naturale in un monumento socio-artistico condiviso da decine di mani, strette dal desiderio che questa catastrofe non lasci soltanto desolazione, ma che ci riporti invece al senso di solidarietà, condivisione e di comunità.