Luperti fa un passo “di lato”: «Non sosterrò nessuno e sarò una spina nel fianco»

Luperti fa un passo “di lato”: «Non sosterrò nessuno e sarò una spina nel fianco»
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Domenica 13 Maggio 2018, 06:20 - Ultimo aggiornamento: 09:55
Si commuove più volte, parlando della sua famiglia ma anche dell’impatto mediatico della sua vicenda giudiziaria, l’ex assessore Pasquale Luperti, che ieri ha annunciato il “passo di lato” ed il ritiro dalle prossime elezioni amministrative. Luperti, dunque, dopo il caos scoppiato nella coalizione di centrodestra a seguito del suo coinvolgimento nell’inchiesta sulla Multiservizi che ha portato ai domiciliari il capo del personale Daniele Pietanza, ha deciso di non candidarsi con Brindisi Popolare.
Questo non vuol dire, però, che sosterrà nonostante tutto il candidato sindaco del centrodestra Roberto Cavalera, con il quale lui ma anche la ex collega di consiglio comunale e compagna di partito Marika Rollo si sarebbero dovuti candidare. «Non darò - spiega infatti Luperti - indirizzo voto a favore di nessuno».
E a domanda diretta sul sostegno a Cavalera risponde: «Voglio stare con la mia famiglia, non faccio campagna elettorale per nessuno. Ma sarò vigile sui comportamenti dei consiglieri. Per questo ho detto che faccio un passo di lato e non indietro: vigilerò sul Pug, visto che dicono che Luperti o i suoi parenti sono proprietari di oltre 30 ettari sulla costa».
Segno che a differenza di quanto possa sembrare, i rapporti con la coalizione di centrodestra non si sono chiusi in maniera particolarmente pacifica. «Sarò un problema. Non pensassero - dice rivolgendosi a chi vorrebbe tenerlo fuori dalla politica - che hanno distrutto Luperti, che l’hanno messo in un angolo. Sarò una rottura pesante. Sono fuori dal consiglio comunale e nessuno potrà dire che riesco a creare difficoltà ma vigilerò».
Sono principalmente due infatti, secondo l’ex assessore all’Urbanistica dell’amministrazione Consales, le questioni attorno alle quali gravitano interessi importanti. «Innanzitutto - sottolinea - il Pug, sul quale tutti vogliono mettere le mani, come ho già detto e denunciato. E credo proprio che a qualcuno farà comodo avere 32 persone in consiglio comunale che non sanno distinguere tra una delibera e una determina, tra un ordine del giorno ed una mozione. Farà comodo a chi si riunisce per aprire planimetrie negli studi di qualcuno. Soprattutto a chi sicuramente tenterà di mettere le mani su uno degli strumenti più importanti della città, sul quale serve massima trasparenza. E l’altro argomento delicatissimo, con decine e decine di interessi, sono i rifiuti, sui quali tutti predicano bene e razzolano male. Ormai sono fuori dal consiglio comunale e vigilerò. E sono convinto anche che la magistratura farà attenzione a questa campagna elettorale. Ma non, come tutti chiedono, sulla “purificazione” delle liste ma su chi ruota intorno ai personaggi che, pur non candidandosi, mettono in lista persone che fanno riferimento a loro. Io, nella vita, ci ho sempre messo la faccia ed è molto brutto cercare di portare determinati interessi a danno di altri mettendo dentro persone facili da gestire dall’esterno del consiglio comunale».
 
A parte quello che si legge tra le righe, tuttavia, la versione ufficiale di Luperti è chiara: un passo di lato non perché, come pure appare evidente dalla reazione e dalla scelta di non sostenere Cavalera, i rapporti si siano chiusi male ma invece per non far soffrire la sua famiglia a causa delle tante indagini che lo hanno visto coinvolto fin dal 2012. «Ho fatto questo passo - spiega dopo avere riferito di avere incontrato Cavalera il giorno precedente - perché preferisco non creare imbarazzo a nessuno e farlo da me, senza che nessuno debba chiedermelo. Ma la verità è che io andrei avanti, se dipendesse da me, ed ho scelto solo quando ho guardato mia moglie, perché devo far ritornare la serenità nella mia famiglia. Oggi, quindi, mi faccio un regalo non candidandomi. Anche se in tanti, che ringrazio per la solidarietà, mi hanno chiesto di andare avanti. Ma voglio fare un regalo a me e alla mia famiglia».
Ma Luperti vuole togliersi anche qualche sassolino dalla scarpa. «Questa volta - sostiene - avrei battuto tutti i record delle mie candidature precedenti, sarei stato il più suffragato e sicuramente avrei avuto un altro avviso di garanzia. È naturale. Ma sono orgoglioso di non essere mai stato definito impresentabile dall’allora presidente della commissione Antimafia, nonostante le accuse pesanti del presidente Emiliano nei miei confronti. Sono orgoglioso di non avere trovato un posto di lavoro a mia moglie, non posso dire alle mie figlie perché hanno 9 e 12 anni. Sono orgoglioso che ad oggi non c’è stata un’indagine nella quale si dicesse che Luperti ha avuto un pacchetto di soldi».
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