Tanti anni con Vuitton e Prada, poi la scelta di fermarsi a Ostuni e creare il brand Silentio

Si chiama “Officine Silentio”, un marchio per la produzione e la vendita di tutto ciò che viene realizzato in masseria

Tanti anni con Vuitton e Prada, poi la scelta di fermarsi a Ostuni e creare il brand Silentio
di Oronzo MARTUCCI
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 29 Dicembre 2021, 15:52 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 13:13

BRINDISI - Qualche anno con Prada a Milano, nove anni a Parigi con Vuitton come responsabile dei tessuti e degli accessori,  poi ancora a Milano con Jil Sanders. Ma quando, nel febbraio 2020, arriva il lockdown, le aziende decidono per lo smart working  e non si capisce ancora quale impatto il covid avrà sulla vita delle persone,  il milanese Luca Fumagalli  coglie al balzo l’idea di passare qualche giorno in Puglia, a Ostuni, con la moglie, il figlio di un anno e i genitori in una masseria acquistata nel 2016 e ristrutturata gradatamente.  Poi la bellezza della Puglia, i suoi colori e i suoi profumi, hanno coinvolto a tal punto Luca da coinvincerlo a una nuova vita, a un progetto chiamato “Silentio” che parte dalla omonima masseria di contrada Paradiso, ormai completamente ristrutturata e trasformata in luogo per l’accoglienza dei turisti e per ospitare eventi, e arriva alle “Officine Silentio”, un marchio per la produzione e la vendita di tutto ciò che viene realizzato in masseria, come candele profumate e oli essenziali, e capi di abbigliamento nei quali mettere tutta la sua arte.

Designer e ricercatore

Luca è designer di professione e ricercatore di materiali e tessuti per la moda, con una particolare predilezione per la stampa  e i tessuti  con lavorazione jacquard.  Dallo scorso aprile è diventato un ostunese, con negozio di abbigliamento e di oggetti per la casa in corso Umberto I, nei pressi della chiesa della Madonna delle Grazie, dove è possibile ammirare le creazioni multicolori: caftani, gonne, giacche, vestiti, soprabiti, scarpe, pigiami. In tutte le creazioni  hanno un posto prevalente le stampe e i colori accesi, intrecciati, proprio seguendo la sua esperienza  nella lavorazione jacquad. Non è un progetto di massa quello sul quale sta lavorando Luca Fumagalli: nelle sue realizzazioni vi è ricerca, cura dei dettagli, ecosostenibilità, utilizzo di coloranti naturali con tecniche tipo l’hand block printing.  Tutto parte dal Borgo Silentio, perché tutto viene concepito in masseria e nei trulli annessi.  

La svolta

Come si arriva a cambiar vita, complice l’arrivo della pandemia? Luca Fumagalli, spiega: «Avevo  letto sull’International Herald Tribune che in Puglia si potevano fare investimenti immobiliari con valore nel tempo, perché vi era un grande potenziale inespresso. Io e mia moglie decidemmo di investire nella masseria Silentio in contrada Paradiso di Ostuni. E’ mio il progetto di ristrutturazione della masseria e dei trulli, che insieme compongono il Borgo Silentio, perché quella è la mia passione oltre alla moda. Ma il momento di svolta è  arrivato con il lockdown e la possibilità di lavorare a distanza.  Cercavamo qualcosa che fosse nostro, un nuovo progetto di vita, un qualcosa che rendesse la vita più slow. In Borgo Silentio abbiamo trovato tutto questo. Invece di tornare a Milano dopo una settimana, siamo rimasti in contrada Paradiso per 2 mesi e mezzo e abbiamo scoperto un modo di favola. Ho amici che vanno in Giappone per vedere la fioritura dei mandorli e tornano estasiati.

Noi abbiamo provato la stessa estasi ammirando  le fioriture dei mandorli a Ostuni.  Quindi non c’è bisogno di andare in Giappone per scoprire tanta bellezza».

La scelta

All’inizio del 2021 la decisione di  cambiare vita completamente, con l’apertura del negozio di Corso Umberto I.  Anche la moglie di Luca lavora nel campo della moda ed è pronta a trasferirsi definitivamente a Ostuni, con il figlio di 6 anni.   «Come mi trovo a Ostuni? Come un milanese che ha deciso di cambiare vita, che si trasferisce in una terra diversa, che mi piace e  mi affascina. E tuttavia vedo le difficoltà di un confronto con chi ritiene che Ostuni debba vivere di turismo due mesi l’anno, stracolma di visitatori, e poi chiudere.  La destinazione turistica è stupenda, ma vi è molto lavoro da fare, per creare strutture e infrastrutture. Qui  bisogna decidere a quale target ci si vuole rivolgere, perché vedo che vivono insieme il turismo di altissimo livello e il turismo di massa. Occorre fare una scelta, ovviamente io propenderei per il turismo di qualità. Posso dire che Ostuni può essere davvero la capitale turistica del Salento e fare concorrenza a Portofino, alla Costiera amalfitana, a Sant Tropez. Ma per raggiungere tale risultato bisogna far crescere la qualità, avere come obiettivo un turismo che duri tutto l’anno, mentre noto che a parte alcune eccezioni i ristoranti chiudono i battenti a settembre e aspettano l’estate per riaprire. Eppure ci sono le condizioni per attrarre importanti flussi del turismo di qualità durante tutto l’anno. Ostuni è al centro di un luogo incantevole, tra Polignano, Matera e la Valle d’Itria. Penso che un confronto tra gli operatori locali e quanti sono intenzionati a investire qui sia necessario per rafforzare l’immagine della città e renderla appetibile tutto l’anno».

© RIPRODUZIONE RISERVATA