Risarcire il Comune di Fasano per i danni provocati al manto erboso del «Vito Curlo» dai tifosi del Martina in occasione del derby della 28esima giornata di calcio di serie D di domenica scorsa (vinto dai biancoazzurri 1-0). E’ quello che chiede l’'amministrazione comunale fasanese alla società del Martina calcio in una nota inviata dall’ufficio legale. Il Comune esige che la squadra paghi i danni causati da «alcuni tifosi al seguito della squadra che hanno lanciato fumogeni e petardi sul terreno di gioco che hanno arrecato gravi danni al manto erboso, posto a dimora poco tempo fa, bruciandolo alla radice».
Il legale: «Omesso controllo della tifoseria»
Così scrive il legale del Comune, l’avvocato Ottavio Carparelli, che chiama in causa la società per omesso controllo e/o omessa vigilanza dell’attività dei propri tifosi.
Le sanzioni del giudice sportivo: «Usato materiale pirotecnico»
Le ragioni del Comune di Fasano sono supportate, come detto, anche dalle decisioni del giudice sportivo che, da referto arbitrale, spiega quanto avvenuto addebitando le responsabilità alla tifoseria del Martina. La giustizia sportiva, come era prevedibile, non è andata tanto per il sottile e la sua mano è stata pesante per la società martinese: ammenda di 3.000 euro e una gara a porte chiuse per il Martina Calcio 1947 «per avere – si legge nel comunicato ufficiale - propri sostenitori introdotto ed utilizzato per l'intera durata della gara materiale pirotecnico. In particolare prima dell'inizio della gara, lanciavano sul terreno di gioco un fumogeno che incendiava una porzione del manto sintetico, danneggiandolo. Nel corso del secondo tempo, lanciavano due petardi, numerosi oggetti (carote, accendini) e quattro fumogeni che cadevano sul terreno di gioco e sul campo per destinazione, incendiando e danneggiando le rispettive porzioni del manto sintetico. Sempre nel corso del secondo tempo rivolgevano numerosi insulti nei confronti di un assistente arbitrale il quale veniva fatto oggetto del lancio di un accendino che gli sfiorava la testa e di circa venti sputi che lo colpivano alla schiena. Sanzione così determinata in ragione della oggettiva idoneità delle condotte ed arrecare documento dell'incolumità dei presenti. Si fa obbligo di risarcire i danni se richiesti e documentati». E su questo, appunto, fa leva il Comune di Fasano che ha documentato il tutto con foto e video oltre che della relazione tecnica della ditta che ha realizzato il terreno sintetico.
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