L'urlo dalla piana: «Disastro annunciato Governatore confuso»

L'urlo dalla piana: «Disastro annunciato Governatore confuso»
di Danilo SANTORO
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Mercoledì 12 Dicembre 2018, 11:26
«Ci troviamo di fronte ad un disastro ambientale. E noi lo avevamo purtroppo predetto, senza essere però ascoltati. La risposta prevista fino a questo momento dalla Regione è confusa. Abbiamo urgentemente bisogno di una gestione commissariale». Nelle sue parole c'è amarezza. Tanta. Quella che mai avrebbe immaginato quando nel 2013 decise con la sua intera famiglia di lasciare la vita frenetica delle città del Nord, per venire ad investire nella piana degli ulivi millenari ad Ostuni. La sua è stata quasi una scelta di vita. Una scelta che continuano a difendere. Fortemente. Ed è per quella stessa scelta che ora è in prima linea a combattere contro l'emergenza xylella. Ci ha messo pochissimo Carmela Riccardi a capire lo spirito del contadino salentino, verace, passionale. Pugliese trapianta al Nord, almeno fino a poco tempo fa, affermata architetto, innamorata del paesaggio quasi unico della piana dei millenari, fonte d'ispirazione anche di sui tanti lavori, oggi risiede stabilmente nella Città bianca. Ed è tra gli ulivi secolari della Valle d'Itria che ha deciso di trasformare quella sua passione in un progetto d'impresa basato sulla produzione dell'olio extravergine d'oliva, coinvolgendo anche le figlie.
Insieme a lei il marito, Leonardo Tizi, anche lui architetto, umbro, e la stessa identica passione per il paesaggio degli ulivi secolari. Quasi sei anni fa quando hanno acquistato i 13 ettari di terreno con duemila ulivi di cui 500 secolari, a pochi chilometri dal litorale di Ostuni, non avrebbero mai pensato di trovarsi difronte un ostacolo di tale portata, come l'emergenza xylella, al loro entusiasmo iniziale. «Quando abbiamo acquistato nel 2013, nessuno sapeva niente. Se ne parlava nel Leccese, ma qui nell'Alto Salento erano tutti all'oscuro. Una disinformazione incredibile. Io sin da subito - spiega Carmela Riccardi anima dell'azienda di famiglia, Olerè ma anche portavoce del neo comitato Anti-xylella - ho provato a scuotere amici, operatori del settore sulla gravità di quello che poteva succedere». L'impegno che si moltiplica, quando quella che era una sua convinzione personale nel tempo cresce, così come l'avanzata verso nord del batterio killer degli ulivi, che dai campi del Salento taglia la provincia di Brindisi in maniera trasversale. Prima il fronte verso lo Jonio, tra Oria e Francavilla Fontana, poi la direzione di marcia cambia per giungere al nord Brindisino, diventato nel recente passato, almeno in gran parte zona infetta. Gli ultimi monitoraggi e la scoperta di nuovi focolai, tra Cisternino, Fasano e Ostuni, le ulteriori conferme di quanto aveva percepito nelle sue prime visite degli anni passati tra gli uliveti leccesi. «Toccando con mano quella situazione gravissima, c'è stata la spinta ad attivarci in maniera concreta: non potevamo non fare niente. Un impegno che partiva anche da interessi personali, dopo i nostri investimenti ingenti, in paesaggio e produzione olivicola nel biologico. Ma c'era e c'è una storia da difendere. Quello che mi è sembrato paradossale - spiega la portavoce del comitato, oltre alla gravità del batterio è stata la fatica di avere la consapevolezza di quanto stava accadendo. Più volte ho insistito sulla necessità di fare rete, opponendomi anche ad una mentalità antica, del so io come si esce fuori da questa storia: purtroppo però ora la situazione è sotto gli occhi di tutti».
Nessun passo indietro rispetto al suo investimento iniziale. Tutt'altro. Una volontà ben precisa di proseguire in questa azione, di denuncia per i ritardi e impulso a calibrare tutte le misure di contrasto all'emergenza xylella, che minaccia a pieno titolo anche la piana dei Millenari. «Ormai è chiaro che serve una gestione commissariale per affrontare questo disastro, ed è per questo che come comitato - conclude - chiamiamo a raccolta tutti i comuni e tutte le associazioni e le Istituzioni presenti nei territori coinvolti per una mobilitazione congiunta. Avevamo già chiesto gli stati generali per l'olivicoltura pugliese e per l'identità paesaggistica del nostro territorio rurale storico speriamo ora di avere risposte».
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