«Energie alternative nel sito A2A
Torcia Versalis da approfondire»

Riccardo Rossi
Riccardo Rossi
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Domenica 12 Agosto 2018, 08:00
BRINDISI - Tra i punti qualificanti delle linee guida approvate in giunta e poi esposte in consiglio comunale da Riccardo Rossi, ci sono quelli legati al rapporto tra industria e ambiente e quelli legati all’urbanistica e, dunque, al futuro sviluppo della città.
Sindaco, prevedete di avere un nuovo Pug entro due anni al massimo. Come? E chi sarà il coordinatore dell’Ufficio di Piano? L’assessore Borri?
«Ho cominciato a parlare con lui ed il professore ritiene che sia possibile fare tutto all’interno. Ci sarà, mi diceva, la necessità di adeguare il Dpp e poi di cominciare a lavorare sul Piano urbanistico generale. In questi giorni dopo l’insediamento sta studiando le carte ed ha preso contezza della situazione. Dopo di che, faremo il punto al rientro».
Prevedete anche di modificare il Documento programmatico di rigenerazione urbana. Come mai?
«Quello attuale fa riferimento agli anni dell’amministrazione Mennitti. Penso che vada un po’ rivisto e aggiornato, in maniera tale da fare alcune integrazioni che si sono rese necessarie. Ad esempio, con il progetto di rigenerazione del Paradiso è accaduto che alcune zone non fossero inserite nel Documento. Che dunque va rivisto un attimo, approvando un nuovo Documento per la rigenerazione urbana. Questione sulla quale siamo già al lavoro con l’assessore Roberto Covolo (Programmazione economica, Politiche dell’Unione europea e Politiche giovanili, ndr). Non a caso siamo partiti proprio dal quartiere Paradiso, per il quale c’è un progetto di riqualificazione da 5 milioni finanziato dalla Regione Puglia».
La questione della ex Edipower è legata a doppio filo col dibattito sui rifiuti, viste le idee dell’attuale proprietario dell’area, ovvero A2A. Voi avete già chiarito di essere contrari all’impianto di compostaggio in quel sito e di preferire la destinazione retroportuale.
«Questo è quello che si dice nel Dpp e concordo che sarebbe un uso ottimale per quell’area. Che, però, è privata ed appartiene ad A2A. Quindi per prima cosa va compreso, al di là della questione del compostaggio, cosa hanno intenzione di fare. Per ora stanno smantellando i primi due gruppi. Operazione che mi dicono terminerà a febbraio 2019. Dopo di che, dovremo capire che tipo di attività proporranno. Nel loro progetto, infatti, c’erano anche un impianto solare termodinamico ed altre idee riguardo alle fonti rinnovabili che potrebbero essere interessanti. Ma, ripeto, dovremo confrontarci per la proprietà. Anche perché ora per la retroportualità e le imprese che si vogliono insediare nelle vicinanze del porto è stata individuata la Zes. E anche qui dovremo lavorare per definire un pacchetto di esenzioni da Imu, Tasi e, in generale, dai tributi locali da garantire alle nuove aziende che investiranno in quelle zone. E dobbiamo farlo al più presto».
Cosa sarà invece della centrale Enel di Cerano? In Consiglio ha annunciato che il 26 settembre incontrerà i vertici dell’Enel.
«Incontrerò il direttore Italia di Enel Carlo Tamburi. E credo che proprio in quell’occasione cominceremo ad affrontare il tema del futuro della centrale. Immagino che ci saranno anche interlocuzioni con il governo per capire la volontà rispetto alla Strategia energetica nazionale e rispetto al percorso di decarbonizzazione del Paese».
Altra questione che preoccupa da anni la città è quella delle sfiammate. Versalis ha avviato l’iter per l’istallazione della famosa torcia a terra ma questa soluzione sarà sufficiente?
«Non saprei dirlo. Non ho letto il progetto mentre occorre fare una valutazione tecnica per comprendere se e in che modo questo nuovo tipo di torcia a terra, al di là del fatto di essere meno visibile, riduca le emissioni di sostanze inquinanti. L’azienda, intanto, ha presentato la verifica di assoggettabilità alla Via. Il Ministero, quindi, si dovrà esprimere. Come del resto tutti gli altri enti preposti, per verificare se sia necessario passare attraverso la Valutazione di impatto ambientale o se il progetto si possa realizzare direttamente».
Cosa intende quando dice che il mondo industriale deve cambiare pelle?
«Intendo dire che siamo nell’epoca dell’industria 4.0, del digitale, dell’informazione. Il mondo industriale ha di fronte diverse sfide: deve aggiornarsi e diventare più competitivo. Una sfida importante che riguarda tutte le industrie, non solo chimica ed energia ma anche aerospazio e farmaceutica. Noi vorremmo che qui a Brindisi ci fossero investimenti importanti e soprattutto con ricadute locali, per le imprese del nostro territorio, che coinvolgano i lavoratori di Brindisi».
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